L'ANALISI
01 Aprile 2015 - 12:23
La raffineria Tamoil
CREMONA - Colpo di scena nel processo sul caso Tamoil. Per il sostituto Procuratore generale della corte d'appello di Brescia, Manuela Fasolato, i cinque manager della raffineria devono essere tutti condannati per il più grave reato di avvelenamento delle acque in concorso con il reato di disastro doloso ambientale. Le motivazioni della richiesta sono riversate nelle 136 pagine di impugnazione della sentenza di primo grado.
Nel processo che si è celebrato con il rito abbreviato, il gup Guido Salvini, nell'escludere l'ipotesi di avvelenamento delle acque sostenuta dal pm Fabio Saponara, aveva invece condannato per disastro doloso ambientale Enrico Gilberti a 6 anni di reclusione e Giuliano Guerrino Billi a tre anni di reclusione, e per disastro ambientale colposo Mohamed Abulaiha e Pierluigi Colombo ciascuno a 1 anno e 8 mesi di reclusione. Il gip aveva invece assolto il dirigente Ness Yammine. Il sostituto Pg Fasolato si occupa da anni di reati ambientali. Quando era pm a Rovigo, aveva ottenuto, un anno fa, la condanna di Franco Tatò, Ad dell'Enel, e di Paolo Scaroni, Ad di Eni, per il disastro ambientale alla centrale Enel di Porto Tolle.
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