L'ANALISI
14 Marzo 2015 - 12:22
Un'azione di gioco che vede Palermo contro Sales
VENEZIA - Un passo avanti e subito uno indietro. La Cremonese di mettersi al sicuro non ne vuole proprio sapere e a Venezia affonda in laguna in modo disastroso. Proprio come l’avvio della gara che dopo 3’ vede un pasticcio difensivo costringere Galli all’uscita su Raimondi che viene steso: per l’arbitro Bertani rigore ed espulsione del portiere grigio rosso. Nell’occasione tre giocatori grigio rossi hanno perso palla in palleggio favorendo la partenza dell’attaccante del Venezia sul filo del fuorigioco. Fatto sta che al 5’ la Cremonese si ritrova sotto di un gol e con un uomo in meno. La squadra di Giampaolo prova a metterci l’orgoglio almeno nel resto della frazione ma la palla gira male, Manaj davanti è troppo solo e chi dovrebbe dare la scossa sbaglia quasi tutto. Il Venezia regge alla reazione senza troppa fatica fino a quando poco prima dell’intervallo un’azione fotocopia porta al raddoppio del Venezia. Dalla sinistra un’altra palla dalla trequarti serve Raimondi che non è in fuorigioco: stavolta l’attaccante serve il compagno Guerra che a porta vuota segna.
Per la Cremonese è notte fonda tanto che nella ripresa rinuncia a giocare. Il Venezia su un’azione nemmeno troppo ficcante trova il gol del 3-0. Il finale si anima quando anche il Venezia resta in dieci per l’espulsione di Cernuto (tocco volontario di mani dopo una caduta). Mancano però 10 minuti e il passivo è troppo. La Cremonese si butta nella metà campo avversaria senza pungere.
La classifica torna a farsi pericolosa perché la vittoria della Giana contro il Real Vicenza ha ridotto nuovamente a 1 punto il vantaggio sui playout. Tutto da rifare insomma dopo una gara in cui è mancato lo spirito di sopravvivenza ma si è vista invece una resa incondizionata.
LA PARTITA IN PILLOLE
CREMONA — La vera posta in palio a Venezia? Dimostrare di essere maturi. Marco Giampaolo ne è convinto, perché una squadra matura è in grado di interpretare al meglio la partita prima ancora di pensare ai risvolti della classifica.
«In questo momento — dice il tecnico — è vietato avere cali tensione perché sarebbe un segnale di immaturità e questo non deve accadere al di là di come possa andare la partita. Mollare mentalmente adesso è lusso che non possiamo permetterci».
Senza Brighenti e Kirilov infortunati, Ciccone e Battaiola non convocati e Marchi squalificato, la Cremonese va avanti con lo stesso schieramento che ha vinto contro la Feralpisalò.
«Avevo detto che questa squadra quando fornisce una buona prestazione è una squadra ostica, non semplice da affrontare. Volevamo fare un filotto di risultati, abbiamo cominciato e non dobbiamo mollare l’osso. In settimana abbiamo goduto di un pizzico di serenità in più e bisogna tenere botta, in attesa che rientrino gli attaccanti. Bravi quelli che sono scesi in campo finora, perché hanno cavato sempre qualcosa dalle partite. Ne restano nove e sono tante».
La Cremonese oggi può contare su una rosa che mediamente ha dato spazio in egual misura quasi a tutti.
«Lo abbiamo fatto per causa di forza maggiore. In una squadra di calcio questa è una ricchezza evidente, specie se nessuno viene emarginato quando sono a disposizione i cosiddetti titolari, ma sono titolari per modo di dire non è un concetto assoluto. Se tutti si sentono importanti allora rispondono bene perché sono allenati, stimolati e coinvolti nel progetto squadra. Ho sempre lavorato in questa direzione, forse perché da giocatore ero spesso fuori dal progetto squadra. Coinvolgere tutti è essenziale e ho avuto modo di dare spazio a chiunque».
Parlando strettamente della gara, Giampaolo spiega le sue scelte.
«Campagna al posto di Marchi: andiamo avanti con le nostre idee, dobbiamo conoscere bene noi stessi e la nostra squadra non cambia se non è costretta. Per gli altri siamo sempre quelli».
Il passo in più rispetto alla vittoria contro Salò?
«Abbiamo battuto un’ottima squadra dal punto di vista tecnico che giocava con una condizione psicologica ideale. Una vittoria che ci siamo complicati da soli ma importante. Il Venezia ha tanti giocatori di categoria superiore, molto fisica e nell’ultimo periodo ha cambiato modo di giocare. Non so cosa mi aspetta dal punto di vista tattico, noi abbiamo preparato la nostra gara e ai miei chiedo intensità e carattere».
A proposito di carattere, qualche raccomandazione a Manaj che all’andata era stato provocato ed espulso?
«Manaj deve solo giocare a calcio e fare il suo lavoro. L’episodio dell’andata non deve passare per la sua testa. Dovesse sbagliare gli metto la multa, questo deve saperlo. Lui è giovane e per lui è sempre una salita, perché una rondine non fa primavera».
La Cremonese si affiderà a una difesa collaudata.
«Sì, ma ammetto che Zieleniecki e Bassoli stanno facendo bene e stanno acquisendo la migliore condizione fisica. sono contento di chi gioca ma la concorrenza cresce».
La questione Jadid ha turbato la settimana?
«Si è risolta nel migliore dei modi e lui ha chiarito. Era nervoso due settimane fa ad Alessandria, ora è sereno e arriva da due prestazioni buone».
Quindi siete a posto così?
«No, c’è da migliorare la gestione della partita. Ci si può difendere tenendo palla e non giocando in funzione dell’avversario. Il Salò sul 2-0 non doveva avere chances e in settimana abbiamo lavorato quasi sempre su questo concetto».
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