L'ANALISI
13 Febbraio 2015 - 20:45
CREMONA - «No stupido cancro...Non ce l’hai fatta...E siamo qui in tanti a dirtelo. Tu non hai vinto. Perchè Gian è e sarà sempre qui con noi! Ciao Spiderman!. Ciao Bananaro». E scoppia un lunghissimo applauso mentre si sente la voce di Gian che dice ‘buonanotte’. Chiesa del Seminario stracolma (oltre 500 i presenti) nel pomeriggio di venerdì 13 febbraio per una singolare ‘celebrazione’, quasi una festa, nonostante un sarcoma osseo si sia portato via, a soli vent’anni, Gianluca Firetti, un ragazzo solare, che amava il sole della vita, un ‘santo dei nostri giorni e della nostra terra’, come l’ha più volte definito il suo amico ‘don’, cioè Marco D’Agostino che con lui ha scritto il libro che non è la biografia, ma una testimonianza di fede e di sofferenza.
Libro che è nelle mani di Papa Francesco e dei tanti che hanno conosciuto Gianluca Firetti, nella sua casa di Sospiro e nell’altra casa, l’Hospice di Cremona, dove ha concluso la sua avventura. E dove chi andava a ‘sostenerlo’ veniva a sua volta ‘sostenuto’ dalla sua fede. E quando qualcuno gli portava un regalo, Gian rispondeva che il regalo più bello era la Comunione.
IL SERVIZIO SULLA PROVINCIA DI SABATO 14 FEBBRAIO
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