L'ANALISI
01 Novembre 2014 - 10:40
CREMONA - Ha scritto un biglietto d’addio e di scuse destinato ai famigliari e poi, approfittando di un momento di assenza di moglie e figlio, è sceso in cantina e si è tolto la vita impiccandosi. La tragedia si è consumata giovedì 30 ottobre e la vittima è un cinquantenne promotore finanziario cremonese. Stando ai primi accertamenti, al netto dei dubbi che ancora caratterizzano un’indagine appena all’inizio, e nel rispetto di un dramma che al momento risulta essere solamente personale, la scelta di farla finita potrebbe essere legata a preoccupazioni collegate all’attività di broker, intrapresa dopo diversi anni di impiego in banca. Di sicuro, ad aggiungere dolore a dolore il fatto che a trovare il cadavere sia stato il figlio: non vedendo il papà nella sua camera da letto, forse insospettito, è sceso nello scantinato e si è scontrato con la porta chiusa dall’interno. A quel punto, con presagi sempre più sinistri, ha avvisato la madre ed è stata allertata la polizia: erano le quattro del mattino e sono stati i vigili del fuoco, con il personale del 118 al fianco, a forzare il portone. Per il professionista non c’era già più nulla da fare. Se non constatare il decesso e informare la procura della Repubblica.
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