SOS ACQUA
28 Ottobre 2014 - 10:26
Il cortile condiviso da Vacchelli e Beltrami
CREMONA - Nell’atrio del Beltrami, con le segreterie vuote e l’ex presidenza chiusa, si respira un’aria strana: «Vogliono cancellarci dopo oltre 140 anni di storia» sussurra qualcuno. I ‘ragionieri’ temono.
Quello è solo uno degli aspetti emersi durante la presentazione delle liste d’istituto nell’aula magna da sempre in cogestione fra Ghisleri-Vacchelli e Beltrami. I professori e gli studenti sono di più, ma devono sottostare alle decisioni del Ghisleri-Vacchelli: questa la vox populi raccolta nei corridoi.
Fiorenza Binacchi, docente del Vacchelli, racconta: «La stessa sensazione di non appartenere più alla scuola in cui insegni, l’ho provata nel 2005 quando il Vacchelli è stato accorpato al Ghisleri. In realtà poi la nostra specificità non è scomparsa, il Vacchelli nella realtà esiste ancora». Vincenzo Montuori insegna italiano e storia al Beltrami ed è responsabile dell’area umanistica: «Ho chiesto ai colleghi di fornirmi indicazioni su come lavorare insieme per creare una programmazione comune. Si tratta di rafforzare le relazioni e fare gruppo, un processo che si va definendo pian piano, ma che poi porterà i suoi frutti e non solo nelle aree di discipline comuni. Almeno credo».
Il preside Mariano Gamba non nasconde le criticità, ma si tratta di difficoltà non legate alle relazioni: «L’unione fra scuole è sempre un momento delicato. La realtà è che bisognerebbe ridefinire gli spazi dell’intero istituto, fare lavori di adeguamento, ma l’amministrazione provinciale è assente. C’è poi un problema legato al personale Ata, insufficiente per una scuola su tre sedi».
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