SOS ACQUA
11 Ottobre 2014 - 18:24
Una pattuglia dei Carabinieri
CAORSO — Un pluripregiudicato boss albanese, che fino a poco tempo fa ha vissuto a Caorso con obbligo di firma, per poi scappare in seguito alla sentenza di condanna definitiva, è stato arrestato a Durazzo grazie alle indagini compiute nella Bassa dai carabinieri del nucleo investigativo della compagnia di Piacenza.
Si tratta del 49enne Aleksi Haki, ricercato per tentato omicidio, induzione e sfruttamento della prostituzione internazionale pluriaggravato, introduzione abusiva nello Stato di stranieri clandestini, spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo era a capo di una banda (chiamata ‘Kanun’) che fino al 2002 ha terrorizzato la zona del Genovese controllando il giro di prostituzione e lo spaccio di droga nel Tigullio e in particolare a Chiavari, ma con diramazioni anche in Emilia, Lombardia, Piemonte, Veneto e Toscana. Proprio nel 2002 la Dda di Genova aveva emesso 104 ordinanze di custodia cautelare per associazione mafiosa, allo scopo di fermare l’organizzazione criminale, e Haki era finito in manette. Scarcerato nel 2008 per decorrenza dei termini di custodia cautelare, si è trasferito a Caorso con la famiglia dove era sottoposto ad obbligo di firma e ad altre tutele. Nel frattempo il processo a suo carico è arrivato in appello dove è stato condannato a 30 anni di carcere, la Cassazione ha però escluso l’iniziale accusa di associazione mafiosa rinviando il dibattimento nuovamente all’appello, con una riduzione di pena a 28 anni.
Nel maggio 2013 è arrivato il nuovo e definitivo pronunciamento della Cassazione, che a ben 11 anni dai fatti ha emesso un’ordinanza di carcerazione per i residui 17 anni e un mese di carcere. Haki, però, si è nel frattempo reso irreperibile lasciando Caorso. Sono quindi iniziate le indagini dei carabinieri piacentini, che attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali partite proprio dal domicilio caorsano, sono riusciti a localizzare l’uomo in Albania.
Tutte le informazioni sono state diramate all’Interpol e ora, dopo un anno di latitanza, Haki è stato ammanettato a Durazzo dove si nascondeva grazie a false generalità. E’ in atto una procedura governativa per far sì che il 49enne sconti la pena nel Paese d’origine.
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