L'ANALISI
03 Ottobre 2014 - 17:57
Una pattuglia dei carabinieri di Crema
CREMA - Tre settimane fa, era stata sorpresa a rubare alimentari tra gli scaffali di un supermercato del Cremasco; qualche giorno più tardi, si è presentata alla più vicina caserma dei carabinieri: «Il direttore del market mi ha chiesto del denaro, per risarcire il ‘danno morale’ che ho provocato... Altrimenti mi avrebbe denunciato per il furto... I soldi non glieli ho ancora dati», ha raccontato ai militari un’operaia di 52 anni residente nella zona. Ed ha formalizzato quelle affermazioni, sottoscrivendo un regolare esposto. Così a finire nei guai, segnalato a piede libero alla procura della Repubblica di Cremona, è stato proprio il responsabile del punto vendita. Nei confronti dell’uomo — ha spiegato il luogotenente Giovanni Ventaglio, in questi giorni al comando della Compagnia dei carabinieri di Crema — è stato ipotizzato il reato di «esercizio arbitrario delle proprie ragioni: è stato trovato in possesso di una busta contenente 150 euro, consegnata poco prima dalla donna». È accaduto il pomeriggio di martedì 30 settembre e all’interno del punto vendita l’operaia stavolta non era sola. Tra le corsie del supermercato c’erano anche tre carabinieri in borghese, incaricati di sorvegliare discretamente le fasi della consegna. E quando hanno ritenuto che fosse giunto il momento di intervenire, si sono qualificati. I numeri di serie delle banconote, del resto, erano stati annotati in precedenza dagli investigatori. I 150 euro — ha ricostruito il luogotenente Ventaglio — rappresentavano «la prima rata della somma», che l’operaia 52enne avrebbe dovuto consegnare, stando almeno a quanto spiegato dalla donna agli investigatori.
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