L'ANALISI
27 Settembre 2014 - 15:48
La banda Giuseppe Verdi di Ombriano
CREMA - In tutto, una richiesta di risarcimento da 300mila euro. E nessun accordo tra le parti. Si va dritti alle udienze. Il 23 ottobre e il 6 novembre, avranno luogo i due procedimenti civili sul contenzioso tra Banda Giuseppe Verdi di Ombriano e direttore e presidente del Trillo Paolo Patrini e Denise Bressanelli, riguardo le conseguenze del doppioConcerto d’estate, del giugno 2013. Procedimenti, che potrebbero vedere, come testimoni, funzionari degli uffici culturali del Comune: «È una possibilità — spiega il legale di Patrini e Bressanelli, Marcello Palmieri —, dato che la giurisprudenza italiana ha più volte ritenuto prive di carattere diffamatorio osservazioni, anche pungenti, purché avanzate con aderenza a fatti concreti. I funzionari, nel nostro caso, dovrebbero testimoniare proprio su questo. E cioè la tempistica con cui sono state calendarizzate le manifestazioni». Ovvero, i concerti d’estate: due iniziative dal medesimo titolo, svoltesi nel medesimo giorno e alla stessa ora. La cui sovrapposizione aveva scatenato uno sfogo di Patrini sulla propria pagina Facebook. Gesto, che è costato a lui e alla moglie Denise una prima richiesta di risarcimento per diffamazione, di 100mila euro, da parte della banda di Ombriano. E una seconda, di 200mila euro, da parte dell’avvocato Andrea Castiglioni, per aver pubblicato la lettera da lui inviata, compresi i suoi dati personali. «Non dati personali ma reperibili anche nei pubblici elenchi o conoscibili da tutti», aggiunge Palmieri. E sulla richiesta della banda, precisa: «I miei clienti si erano resi disponibili a rimuovere i post e a diffondere a mezzo stampa e sui social network una lettera pacificatrice concordata con la banda». Non è andata così. Si va dal giudice. L’avvocato Castiglioni e il direttore del corpo bandistico di Ombriano Antonio Zaninelli scelgono, invece, di non commentare.
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