L'ANALISI
25 Settembre 2014 - 19:37
Giuseppe Strada
CREMA - Trentacinque anni da preside sulle spalle e non sentirli. «Perché, per dirla con Confucio, chi ha amato il proprio lavoro, non ha mai lavorato un giorno nella sua vita. E io ho molto amato il lavoro che ho svolto in tutti questi anni». Giuseppe Strada ne è convinto. Per questo non avrebbe mai voluto andare in pensione. Lasciare il Pacioli è stato un po’ come lasciare un figlio.
«Vi avevo assunto l’incarico di preside nel 1988 — racconta — dopo una decina d’anni passati a dirigere Sraffa e Galilei. Quando sono stato nominato al Pacioli esistevano solo i corsi per ragioniere e geometra. Poi, il mondo attorno a noi è cambiato e noi ci siamo adeguati scegliendo linee al passo coi tempi. Un istituto tecnico deve essere sempre aggiornato con le tecnologie. Se a ottobre saremo invitati agli Stati generali sulla scuola della Liguria, come modello da presentare, significa che ci siamo riusciti».
Anche da pensionato, Strada si sente più che mai coinvolto nel progetto, che in parte continuerà a portare avanti come direttore del corso Its che partirà a breve al Pacioli. «Una scuola inserita in un circuito internazionale, come modello di eccellenza da proporre, un gruppo di docenti solido e motivato e un’organizzazione efficiente. Se c’è una cosa di cui sono felice è aver insegnato ai miei docenti a suonare una musica mai scritta». E i suoi insegnanti lo hanno apprezzato, organizzando per lui una festa di addio come non avrebbe mai immaginato.
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