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SPINO D'ADDA

Paullese, doccia gelata dal decreto Sblocca Italia

Nell'elenco dei cantieri finanziati non compare il raddoppio del ponte sul fiume Adda e il lotto fino a Zelo Buon Persico

Francesco Pavesi

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fpavesi@cremonaonline.it

10 Settembre 2014 - 16:10

Paullese, doccia gelata dal decreto Sblocca Italia

Il ponte sull'Adda lungo la Paullese

SPINO D'ADDA - La riqualificazione della Paullese è destinata a rimanere un'opera incompiuta. Nell'elenco dei cantieri finanziati dal decreto 'Sblocca Italia', infatti, non compare il raddoppio del ponte sul fiume Adda e il lotto fino a Zelo Buon Persico. L'appello lanciato dai sindaci dei paesi che insistono sulla strada che conduce a Milano, dunque, è caduto nel vuoto.

"Purtroppo -spiega Paolo Riccaboni, primo cittadino di Spino d'Adda - lo Stato ancora una volta non ha dato ascolto ai sindaci della Paullese: anche ricorrere al decreto Sblocca Italia è stato inutile. Infatti, l'infrastruttura non è presente tra le opere finanziate (mentre figura, ad esempio, la Lecco Bergamo). Il fronte compatto dei sindaci cremaschi, lodigiani e milanesi, con i consiglieri regionali Carlo Malvezzi (che ha coinvolto il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e l’assessore regionale alle Infrastrutture Alberto Cavalli) ed Agostino Alloni, la senatrice Cinzia Fontana, gli onorevoli Silvana Comaroli e Franco Bordo non è servito".

La Paullese è un’infrastruttura fondamentale per il territorio cremasco e per la viabilità dell’intera Lombardia orientale. "E' quasi ultimata - prosegue Riccaboni, fornendo alcune cifre - ma il Ponte sull'Adda (16,5 milioni di euro) e il tratto dal Ponte a Paullo (23,5 milioni di euro) non sono finanziati. Tutto questo mentre, a breve, la Paullese diventerà punto di ingresso ed uscita alla Tangenziale Est Esterna di Milano (traffico stimato di partenza 70.000 veicoli al giorno, che raggiungeranno i 90.000 per il 2035: nel 2015, 25.000 veicoli al giorno usciranno a Paullo per immettersi sulla Paullese). Come sindaci avevamo chiesto poi anche il finanziamento delle intersezioni semaforiche di San Donato per 12 milioni di euro. La Paullese è partita con un progetto da 310 milioni di euro e i tratti mancanti, ancora non finanziati, costano 52 milioni, una nuova cifra ottenuta con il ribasso avuto con il patto aggiuntivo che ha spostato la competenza della costruzione del Ponte a Cremona".

Riccaboini conclude con una riflessione amara. "Il Governo è latitante e ancora una volta siamo noi sindaci a doverci preoccupare di questa importantissima infrastruttura che serve al territorio tutto. Purtroppo dobbiamo constatare che là dove abbiamo cercato un interlocutore c’è un vuoto, ma questo non ci scoraggia. Il Governo deve aiutarci a realizzare il sesto mancante di strada, e noi continueremo la nostra opera di pressione, certi che la Regione Lombardia, e le province, che tutto hanno sostenuto in questi anni, non ci abbandoneranno in questa lotta. Noi restiamo accanto ai nostri cittadini, ai pendolari, alle imprese, e otterremo anche questo risultato. Siamo arrivati sino a qui, e sembrava impossibile. Arriveremo sino in fondo".

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