L'ANALISI
19 Agosto 2014 - 12:38
Il polo universitario di Crema
CREMA - Portare a Crema la facoltà di Scienze agrarie e alimentari della Statale di Milano. Un sogno? Sì, ma non di quelli irrealizzabili. Ne è convinto l’assessore comunale all’Istruzione Attilio Galmozzi, in quota Sel, pronto a sottoporre l’idea al rettore dell’ateneo milanese Gianluca Vago. L’argomento rappresenterà il piatto forte dell’incontro già programmato per le prossime settimane — in città — tra l’assessore Galmozzi, il sindaco Stefania Bonaldi e il numero uno della Statale: si ritroveranno allo stesso tavolo, pochi mesi dopo il rinnovo della convenzione fra ateneo e Comune di Crema, prorogata sino al 2020. Un arco temporale, sufficientemente lungo per sviluppare nuovi progetti, rafforzando l’offerta esiste (sei corsi di laurea tra l’ambito informatico e quello sanitario).
«L’obiettivo — precisa Galmozzi — è arricchire il ventaglio delle proposte accademiche, così da rafforzare la vocazione universitaria di Crema e sfruttare l’indotto che ne deriverebbe sia a livello economico sia a livello occupazionale, in un momento difficile come l’attuale per il territorio». Già, ma quale direzione prendere? L’idea dell’amministrazione porta dritta all’agroalimentare, settore in cui il Cremasco e la provincia di Cremona in generale rivestono un ruolo da protagonisti a livello nazionale.
«Poter ospitare in città la facoltà di Scienze agrarie e alimentari sarebbe grandioso — riflette l’assessore — sia per le opportunità che si spalancherebbero, sia per i vantaggi che ne ricaverebbe la Statale stessa. Oggi la sede della facoltà è in via Celoria a Milano, circondata dal traffico e dai palazzi: un ambiente naturale e agricolo come quello cremasco potrebbe offrire tutt’altra atmosfera e soprattutto numerose soluzioni didattiche in più, ai professori e ai loro studenti».
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