L'ANALISI
24 Gennaio 2014 - 17:33
Parte da Crema la protesta, almeno a livello provinciale, contro le contravvenzioni per aver sforato di qualche minuto l’orario di sosta negli stalli a pagamento. Protesta che, forte di alcune sentenze dei giudici di pace, bolla come illegittime le multe. Una questione che interessa molti: sono state 7.200 sanzioni nel 2013 per un importo di circa 300mila euro.
C’è dunque chi, stanco di pagare, si è informato e ha scoperto che ci sono motivi fondati per ritenere la contravvenzione illegittima. «Diversi giudici di pace in altri comuni — spiega Barbara Locatelli — hanno accolto i ricorsi degli automobilisti, basandosi su un parere tecnico-legale del ministero delle Infrastrutture del 22 marzo 2010. Come mai a Crema si applica lo stesso la sanzione?». Il testo dice che «se la sosta a pagamento viene effettuata omettendo l’acquisto del ticket orario, deve essere applicata per legge la sanzione. Nella diversa ipotesi in cui sia stato acquistato il ticket e la sosta si sia prolungata oltre l’orario pagato non si può elevare contravvenzione per sanzioni, ma si deve recuperare il credito delle ulteriori somme dovute per il tempo non pagato».
In sostanza, un’integrazione di uno o due euro al posto di una multa da 40. Il ministero aggiunge che «l’ipotesi di applicare la sanzione di cui all’articolo 7 comma 15 del Codice, non è giuridicamente giustificabile, in quanto l’eventuale evasione tariffaria non configura violazione alle norme del Codice della strada, bensì un’inadempienza contrattuale, da perseguire a tutela del diritto patrimoniale dell’ente proprietario o concessionario».
Di diverso parere il comandante della polizia locale Luciano Bisighini: «Chi parla del pronunciamento del ministero delle Infrastrutture e delle sentenze dei giudici di pace non sa che questi sono stati smentiti dalla Cassazione. Ci sono state delle rettifiche tecniche».
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