L'ANALISI
Crema. Dopo le polemiche di alcuni negozianti, trovatisi con aumenti fino al 220%
08 Gennaio 2014 - 11:43
Il cartello di un negoziante
CREMA - "Le proteste di alcuni esercenti che si sono trovati aumenti scriteriati della tassa rifiuti sono legittime e le condividiamo in toto, ma purtroppo i Comuni non hanno alcuna discrezionalità e non sono nemmeno i beneficiari del maggiore gettito". Così, con un comunicato congiunto, il sindaco Stefania Bonaldi e l'assessore al Bilancio e Commercio Morena Saltini intervengono nel dibattito scaturito dalle polemiche di numerosi commercianti, su tutte le furie per l'esorbitante aumento della Tares (fino al 220% rispetto allo scorso anno, quando l'imposta sui rifiuti si chiamava Tarsu). “Il principio di base della nuova legge – spiegano sindaco e assessore - è che il costo del servizio venga suddiviso fra le diverse categorie economiche sulla base di indici stabiliti dallo Stato, senza possibilità di modificarli per gli enti locali, in ossequio al principio comunitario “chi più inquina più paga”. Effetto di tale normativa è che alcune categorie, e specificamente quelle dei pubblici esercizi (bar, ristoranti, alberghi, esercizi alimentari) si trovano a pagare cifre anche multiple di quelle che pagavano sulla base delle vecchie tariffe Tarsu, mentre altre pagheranno meno di prima”.
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