L'ANALISI
15 Dicembre 2013 - 13:29
Senza riscaldamento e senza acqua calda una quarantina di famiglie che risiedono in via Bramante contano sulla disponibilità del parroco don Francesco Gipponi per potersi fare una doccia e riscaldarsi a metà dicembre. Altri 140 nuclei, forse più fortunati, hanno dovuto però fare i conti con gli inquilini morosi facendosi carico di 240.000 euro di bollette arretrate e delle spese per realizzare impianti autonomi ed evitare i disagi del passato. Sono due aspetti che evidenziano le difficoltà dell’area che ospita 189 appartamenti conosciuta anche come ‘quartiere Norditalia’ dove convivono famiglie arrivate negli anni del boom economico e inquilini più recenti, nuclei benestanti con altri indigenti. Il risultato è che diversi bambini, per consumare una colazione calda, devono attraversare la via e recarsi nella parrocchia di Sant’Angela Merici. Lo scorso inverno i mancati pagamenti delle bollette da parte di decine di persone hanno portato al taglio del metano che rifornisce il riscaldamento centralizzato. Per riaprirlo i residenti hanno dovuto garantire di tasca propria l’ammanco, sborsando appunto 240.000 euro. L’hanno fatto garantendo che sarebbe stata l’ultima volta ed hanno chiesto che il vecchio riscaldamento centralizzato venisse sostituito con caldaie autonome. Ci sono stati dei ritardi nel ratificare i contratti e nell’eseguire i lavori ed il risultato è che molte famiglie oggi hanno allacci solo temporanei con la rete del gas e altre hanno dovuto rinunciare anche a quello.
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