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Acqua a prova di rischio: potabile, salubre, buona

Lo studio di Padania Acque è stato realizzato su tutti gli acquedotti del territorio. I quantitativi di Pfas rilevati dallo screening sono inferiori a 0,01 microgrammi

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

28 Maggio 2023 - 05:25

Acqua a prova di rischio: potabile, salubre, buona

CREMONA - L’assenza di rischi per la potabilità e la sicurezza dell’acqua distribuita nella provincia erano state subito garantite da Padania Acque che ora, per sgombrare ulteriormente il campo e smorzare i toni allarmistici di Greenpeace, divulga gli esiti delle analisi più recenti compiute dal 2022 ad oggi: «Si tratta di una campagna di monitoraggio sugli acquedotti che ha coperto il 100% del territorio della provincia – spiegano proprio dalla società –, fornendo risultati più che rassicuranti rispetto alla denunciata presenza di Pfas nelle acque destinate al consumo umano».

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Numeri alla mano, Padania Acque dimostra che in nessun punto di campionamento dell’acqua di rete è stato riscontrato un quantitativo preoccupante di queste sostanze, vale a dire composti di sintesi utilizzati per svariate applicazioni civili ed industriali.

«Siamo infatti al di sotto dei parametri futuri, che scatteranno a partire dal 2026 – sottolinea il presidente Cristian Chizzoli –. Il monitoraggio ha riguardato l’intera rete e mi preme sottolineare che da anni investiamo molto nei sistemi di potabilizzazione così come nel centro di ricerca. Basti pensare che sono stati spesi circa 350mila euro proprio allo scopo di identificare questi possibili inquinanti. A riprova della nostra massima trasparenza, va detto che siamo stati proprio noi a fornire i dati a Greenpeace: a gennaio ci erano stati chiesti solo i risultati che attestavano tracce di Pfas, relativi al periodo 2019-2021. E cioè soli 150 prelievi su oltre 10mila effettuati».

Secondo Padania Acque, come precisato in un dettagliato report inviato anche ai Comuni del territorio, Greenpeace avrebbe così presentato «in maniera fuorviante i dati raccolti: parziali, non rappresentativi e non sempre riferiti all’acqua erogata dall’acquedotto».

Chizzoli sostiene che sono state dette imprecisioni anche riguardo il caso del pozzo cremasco di via Ferrario: «Quello nuovo è già entrato in servizio, ad aprile 2022, dopo l’esito positivo delle verifiche analitiche».

Osservando le analisi frutto dell’ultima campagna di screening, attuata lungo una rete di 2.100 chilometri, si scopre appunto che non ci sono stati sforamenti del parametro di legge futuro: 0,5 microgrammi/litro per quanto riguarda i Pfas totali. In praticamente tutti gli acquedotti del Cremonese i quantitativi di Pfas rilevati sono stati infatti inferiori a 0,01 microgrammi. Valori leggermente superiori, ma comunque ampiamente al di sotto del limite di riferimento, sono stati registrati il 31 gennaio 2023 a Genivolta (0,03 microgrammi); il 20 dicembre 2022 a Pianengo (0,05) e ad Agnadello (0,08); il 21 febbraio a Castelgabbiano (0,04), a Casale-Camisano-Ricengo (0,03) e a Offanengo (0,05).

«Padania Acque ha intrapreso già dal 2017 un percorso mirato a garantire la qualità dell’acqua erogata mediante sistemi gestionali che tengano sotto controllo tutti i rischi individuati nella filiera idropotabile – viene precisato –. Il primo obiettivo raggiunto nel 2018 è stata la certificazione Iso 22000 che si occupa della sicurezza alimentare che nel nostro caso riguarda l’acqua potabile. Il secondo obiettivo è stato quello di iniziare a predisporre i Piani di sicurezza dell’acqua (Wsp) per tutti gli acquedotti gestiti, partendo da Cremona».

Tre Wsp sono stati già ultimati ed inviati al ministero della Salute ed entro l’anno ne verranno redatti altri tre. Tutti gli acquedotti saranno coperti dai Wsp entro il 2029.

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