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RIPALTA GUERINA

Il sindaco impavido affronta i ladri e sventa due furti

Il racconto del primo cittadino Guerini che nei giorni scorsi non ha avuto timore a trovarsi faccia a faccia con dei malviventi che hanno cercato di rubare in una villa e alla parrocchiale

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

26 Marzo 2023 - 05:25

Il sindaco impavido affronta i ladri e sventa due furti

RIPALTA GUERINA - Luca Guerini, il sindaco dal cuore impavido. Due furti sventati in una manciata di giorni, senza il minimo timore di affrontare i ladri faccia a faccia. Nel primo caso una banda di professionisti, che puntavano una villa ai margini del paese, nel secondo, risalente a metà settimana, due stranieri, entrati in parrocchiale non certo con l’intento di rendere grazie a Dio. Guerini, primo cittadino da ormai due mandati (il secondo scadrà tra un anno), non si scompone. Racconta i due episodi ammettendo solo di aver sentito «una forte scarica di adrenalina».

Fisico prestante e allenato – è un runner e non solo – Guerini ha chiamato i Carabinieri, che si sono messi subito sulle tracce dei ladri, purtroppo senza risultati immediati. «Non mi sento assolutamente un sindaco sceriffo – prosegue –: semplicemente se noto qualcosa che non quadra mi accerto, anche di persona. E in un piccolo centro come il nostro bastano un’auto mai vista, con a bordo un paio di facce sconosciute, a far sorgere qualche dubbio».

In entrambi i casi il primo cittadino ci ha visto giusto. In occasione del tentato furto in villa, risalente alla settimana scorsa, si è trovato a passare davanti alla casa di ritorno dal quasi quotidiano sopralluogo al cantiere della costruenda rotatoria sulla provinciale.

Il sindaco Luca Guerini

«Spesso vado a piedi verificare i lavori. Nel tornare verso il Comune ho notato tre uomini con cappellino mascherina chirurgica e zainetto che si aggiravano nel giardino. Il tutto in pieno giorno, erano le 11. Conosco bene la famiglia che vive nella villa, e i tre non erano certo giardinieri. Quando ho chiesto loro cosa ci facessero lì, non mi hanno risposto, con nonchalanche si sono diretti verso il cancello e sono usciti. Gliel’ho domandato nuovamente, a quel punto si sono messi a correre. Pochi istanti prima avevo già notato una Mercedes classe A Amg (una super sportiva, Ndr) ferma nelle vicinanze, che poi si era spostata, quando l’uomo al volante si era accorto della mia presenza. Era andato un paio di vie più avanti, evidentemente ad aspettare i complici. Li ho rincorsi fin lì e nel frattempo ho chiamato i Carabinieri. I tre sono saliti in auto e la Mercedes è partita a tutta velocità verso Crema. Pochi istanti dopo, però, sono tornati sui loro passi e si sono diretti verso Montodine. Erano sicuramente dei professionisti, l’ho capito quando ho visto che hanno acceso un lampeggiate con sirena, come quelli delle auto civetta delle forze dell’ordine, per avere strada libera e scappare più velocemente».

L’intervento del sindaco è stato provvidenziale anche per evitare alla proprietaria, che pochi minuti dopo è rientrata a casa, lo shock e il pericolo di ritrovarsi faccia a faccia con i ladri. I tre avevano già tagliato una tapparella e sfondato il vetro di una finestra. A metà settimana, risale invece il furto sventato in parrocchiale. «Ero in Comune – prosegue Guerini – al telefono. La cornetta è posizionata proprio davanti agli schermi della videosorveglianza. Ho notato un ragazzo di carnagione olivastra che entrava in chiesa. Un minuto dopo ne è entrato un secondo. Alle 9 del mattino, senza funzioni in programma, mi è sembrata una cosa anomala».

Guerini ha deciso di scendere a dare un’occhiata: l’edificio di culto è di fronte al municipio. «Quando sono entrato in parrocchiale uno dei due era praticamente fermo sulla porta per fare da palo, l’altro era già sull’altare. Gli ho rivolto il buongiorno e entrambi si sono fatti il segno della croce. Li ho trovati un attimo prima che arraffassero qualcosa. Poi hanno preso l’uscita e sono scappati. Ho inseguito anche loro a piedi, sempre al telefono con i Carabinieri. Ad attenderli c’era un Bmw 320 quarta serie con targa romena guidata da un complice. Saliti a bordo si sono dileguati».

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