L'ANALISI
17 Febbraio 2023 - 05:15
Giuseppe Guarneri, Nadiya Petrenko e Carmine Scotti
CREMONA - «Hanno bombardato anche la mia Leopoli — dice, quasi in lacrime, il mezzosoprano Nadiya Petrenko, che dall’inizio della guerra non si dà per vinta —. La situazione è drammatica, non bisogna dimenticarcelo. Amici e parenti che sono rimasti in Ucraina mi raccontano di condizioni insostenibili». Ma alle parole la cantante ha unito i fatti. Da un anno raccoglie beni di prima necessità per i suoi connazionali.
«La musica unisce, l’ho sempre saputo, ma ne ho avuto la conferma in questi giorni — racconta —. Grazie al coordinamento di Giorgio Scolari, direttore del Coro Paulli, amici musicisti e cantanti si sono mobilitati permettendoci di far partire due pullmini carichi di beni di prima necessità. Insieme al coro Paulli si sono mossi e dati da fare per la raccolta la Corale di San Bernardino a Soncino, il Coro folk e la Schola Cantorum di Castelverde e l’Avis sempre di Castelverde. Inoltre, in questa azione di vicinanza al popolo ucraino molto ha fatto il Lions Club Cremona Europea, ma solo per citare alcuni di coloro che ci stanno aiutando. Aiuti sono arrivati anche dalla mia Scandolara Ripa D’Oglio. Ad oggi sono otto i pullmini che siamo riusciti a inviare in Ucraina dall’inizio della guerra».
Il 24 febbraio prossimo sarà un anno da quando è scoppiato il conflitto russo-ucraino e - dice il mezzosoprano - «le condizioni in cui versa la popolazione sono drammatiche. Abbiamo chiesto coperte, indumenti caldi per i soldati, biancheria per uomo, ma anche materiali per i bambini: dal latte in polvere ai pannolini, poi cibo a lunga conservazione che grazie al nostro eroico autista Pavel Hasynets arriva fino in prima linea. Pane a lunga conservazione e tonno: cibo che si può consumare subito. In prima linea non c’è tempo per cucinare. Le coperte sono più che mai necessarie con la temperatura che va a meno 12 gradi. I nostri beni arrivano fino a Chernotzi, da lì vengono smistati. Il nostro autista è riuscito anche ad arrivare a Kerson e Mariupol per portare abiti, cibo e coperte ai soldati. È un eroe». E mentre parla mostra gli scatoloni che le riempiono e osserva «come base logistica abbiamo avuto anche la Società Filodrammatica Cremonese, grazie alla sensibilità del suo presidente Giorgio Mantovani — conclude —. E proprio al Filo venerdì 24 febbraio, a un anno dallo scoppio della guerra, terremo un concerto con il Coro Paulli, le mie allieve Tatiana Petriv e Ksenia Overtko, insieme a Eugenio Masseroli al contrabbasso, Marco Rozzi al flauto e il maestro Scolari al pianoforte e alla direzione del coro. È un modo per non dimenticare e ringraziare i tanti cremonesi che hanno risposto ai nostri appelli con tanta generosità».
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