L'ANALISI
PIANENGO. GLI ARTIGIANI MILLENNIALS
19 Gennaio 2023 - 05:10
CREMA - «Quando andrò in pensione voglio riparare tavole da surf!». È questa la frase da cui è partito tutto. I due amici — Luca Brazzoli e Giovanni Anselmi Tamburini, 23enni cremaschi — si sono guardati e si sono detti: «Perché aspettare? Buttiamoci subito». È nata così a Pianengo, nel cuore della Pianura Padana, un’attività di riparazione e creazione di tavole da surf, il tutto all’interno di un piccolo spazio ricavato nell’azienda della famiglia Tamburini, rinomata per la produzione di organi musicali. In questo contesto sinfonico, ora, si può sentire anche la risacca del mare.
Tutto ha avuto inizio nel 2020, nella prima tregua concessa dall’emergenza pandemica, quando i due hanno deciso di mettersi al volante di un furgone per un viaggio on the road con le loro tavole da wakeboard, sport che nasce dalla fusione tra lo sci nautico e lo snowboard. Luca frequentava Scienze Motorie a Ferrara e Giovanni lavorava nel montaggio video: nessun limite al lavoro da remoto. Durante il tour lungo le coste francesi e spagnole — tra studio, lavoro e esami online — i due hanno scoperto località per surfare di cui si sono innamorati. E nel tempo libero, parcheggiati in uno spiazzo fronte mare a Sapalona, hanno potuto avvicinarsi davvero al mondo della tavola: un debutto assoluto per Giovanni, un amore ritrovato per Luca, che aveva già cavalcato le onde a Bali e in Australia.
La coppia di amici, dopo aver sperimentato la fragilità delle tavole, ha realizzato quanto le riparazioni siano importanti, sia per il portafogli che per la salvaguardia dell’ambiente. Così grazie agli insegnamenti di Francesco Aldo Fiorentino, famoso shaper (ovvero creatore di tavole) di Milano, Luca e Giovanni hanno recuperato in discarica una vecchia tavola da wakeboard e hanno iniziato a smontarla e rimodellarla. Erano convinti di partire per la Sardegna entro una settimana. I piani, però, sono cambiati bruscamente: «Gio, mi sa che ci tocca ritardare la partenza, l’odore della resina fresca è insopportabile», ha esclamato Luca entrando nel furgone. Prima lezione: l’asciugatura della resina richiede pazienza. Ma l’attesa è stata ripagata: una volta arrivati a destinazione, i due amici hanno subito testato la loro creazione. Ed è stato successo immediato.
Da quel momento Luca e Giovanni hanno continuato a studiare per migliorarsi, usando vecchie tavole e creandone di nuove. Con risultati inattesi, tant’è che di recente sono stati contattati da Surf Week, una community che organizza esperienze surfistiche nel mondo, per partecipare a un evento a Capalbio, in Toscana. Qui, tra i surfer di tutta Italia, Luca e Giovanni hanno spiegato il loro lavoro, tenendo un’autentica lezione su come riparare una tavola. I surfisti hanno potuto così toccare con mano il lavoro dei due cremaschi e dilettarsi nella riparazione della propria tavola sotto la guida dei due «prof». È grazie a loro che, oggi, nell’Oceano Padano si può evadere «in sella» di una tavola da surf.
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