L'ANALISI
29 Novembre 2022 - 05:15
La scalinata
SONCINO - Una strada che porti alla rocca degna di una città turistica e una scalinata antica ma sicura e che non si sgretoli giorno dopo giorno. Non più lontani obiettivi ma cantieri dietro l’angolo. Sistemare in un colpo solo via Marconi e le Scale del Naviglio costerà al Comune, complessivamente, circa 300 mila euro messi a disposizione da Regione Lombardia.
Via libera alla fase finale di progettazione: «La parte burocratica dovrebbe concludersi entro qualche mese – anticipa l’assessore al Patromionio del borgo murato Elvira Ambrogi –. Contiamo di partire coi lavori per la prossima primavera». Difficile stimare, prima di aver toccato con mano, i tempi di realizzazione ma è molto probabile che i soncinesi possano veder inaugurate entrambe le opere prima dell’autunno 2023.
Via Marconi è indubbiamente la strada soncinese più trafficata dai turisti perché congiunge la centralissima Matteotti alla piazza Manzoni e soprattutto alla Ferrari che, a sua volta, porta al ponte levatoio del castello e alla filanda. Nonostante questo, per ammissione degli stessi soncinesi, si tratta di una via piuttosto anonima e certamente dimenticabile. Di grigio asfalto, non sempre in ottime condizioni, è sostanzialmente indistinguibile da qualsiasi arteria secondaria, non fosse per la presenza delle scuole e il bellissimo panorama. L’obiettivo del Comune, che non ha ancora svelato i dettagli, è trasformarla in qualcosa di totalmente diverso, riqualificandola: il primo passo sarebbe sostituire il cemento coi sampietrini, sul modello delle altre vie di pregio. Possibile, ma improbabile, una futura pedonalizzazione.
Fino a una ventina d’anni fa ai giovani scolari soncinesi si raccontava che quei pericolosi dislivelli sulla scala che collega il Pallavicino alla rocca fossero i segni lasciati dai cavalieri di passaggio. Un falso storico, benché affascinante. Se è vero infatti che le scale sono certamente un patrimonio storico di valore, è altresì noto oggi, grazie alle ricerche di Borgo e Castrum, come siano in realtà state realizzate nel 1911, su richiesta delle donne del quartiere per raggiungere agevolmente il lavatoio.
Niente zoccoli, quindi ma semplice usura. Resta il fatto che buchi e crepe vanno riparati e che ai turisti, senza dubbio, farà molto piacere percorrere di nuovo il bellissimo scorcio.
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