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L'OCCUPAZIONE TORNA A CRESCERE

Cremona, in provincia assunzioni in aumento. E più contratti «stabili»

Più luci che ombre nel report diffuso da Cisl Asse del Po relativo al mese di settembre. Perboni: «La nota negativa è il calo degli avviamenti. Indifferibile un patto per lo sviluppo»

Giacomo Guglielmone

Email:

gguglielmone@laprovinciacr.it

23 Novembre 2022 - 05:05

Cremona, in provincia assunzioni in aumento. E più contratti «stabili»

CREMONA - In provincia di Cremona si rafforzano i segnali positivi sul fronte dell’occupazione ma il cambio di passo non c’è ancora. Questo emerge dai dati diffusi dal report sull’andamento del mercato del lavoro a settembre redatto da Cisl Asse del Po sulla base dei dati del sistema Sistal di Regione Lombardia . Le parole del segretario generale, Dino Perboni, fotografano la situazione. «Da un lato si registra una ripresa delle assunzioni con contratti stabili, oltre che con contratti flessibili, ma dall’altro, raffrontando con il 2021, si riscontra un calo degli avviamenti al lavoro e un maggior un aumento delle cessazioni. Questo conferma la situazione di incertezza che non favorisce una robusta ripresa delle assunzioni nel 2022 come viceversa si era manifestata nel 2021».

Il segretario generale di Cisl Asse del Po Dino Perboni 

I DATI REGIONALI

In Lombardia le proroghe sono aumentate, passando 50.877 nel 2021 ai 52.721 nel 2022, con un aumento del 3,6%; le cessazioni sono passate dalle 161.469 unità del 2021 ai 178.620 del 2022, per un aumento del 10,6%. Le assunzioni sono incrementate passando da 236.212 del 2021 ai 240.096 del 2022, con un aumento del 1,6%; le trasformazioni sono aumentate da 13.631 del 2021 a 20.723 nel 2022, pari ad un incremento del 52%. Il saldo fra assunzioni e cessazioni segna un +61476 assunzioni.

I DATI PROVINCIALI

A settembre in provincia di Cremona le proroghe sono diminuite, passando 1.413 nel 2021 ai 1.231 nel 2022, con un calo del 12,9%; le cessazioni sono passate dalle 4.420 unità del 2021 ai 4.598 del 2022, per un aumento del 4,0%. Le assunzioni sono decrementate passando da 6.535 del 2021 ai 6.517 del 2022. con un calo del -0,3%%; le trasformazioni sono aumentate da 350 del 2021 a 582 nel 2022. pari ad un incremento del 66,3%. Il saldo fra assunzioni e cessazioni è positivo, pari a +1.919 assunzioni. Tuttavia, nello stesso periodo del 2021, le assunzioni furono 2.115 e il confronto fra i saldi del 2021 con il 2022, quest’ultimo mostra un calo del 9,3%

I SETTORI AI RAGGI X

Il settore servizi e commercio ha avuto un saldo negativo nelle assunzioni pari a 2,2% con 4.955 assunzioni nel 2021 rispetto ai 4.847 del 2022. Le cessazioni sono passate dai 2.762 del 2021 ai 2.758 del 2022, per un calo del 0,1% (Saldo fra assunzioni e cessazioni : +2.089 assunti). 

Nelle costruzioni le assunzioni sono state 322 rispetto alle 305 del 2021 (+5,6%). Le cessazioni sono diminuite: 196 rispetto alle 227 del 2021 (-13,7%). Il saldo fra assunzioni e cessazioni ha segnato +126 occupati.

L’industria ha visto una crescita degli avviamenti, passati dai 1.088 del 2021 ai 1.134 del 2022 (+4,2%); le cessazioni sono aumentate del 19,2% (da 931 a 1.110). Il saldo fra assunzioni e cessazioni segna +24 assunzioni. Infine, il settore dell’agricoltura, che fa registrare un aumento nelle assunzioni, da 187 a 214 (+14,4%). Le cessazioni sono aumentate (da 500 a 534).

L’APPELLO DEI SINDACATI

«Oggi più che mai - chiosa Perboni - serve un forte intervento per abbattere il costo dell’energia e un taglio del cuneo fiscale, perché sono una morsa micidiale che sta colpendo il reddito delle famiglie e mettendo in pericolo la tenuta del sistema economico. Serve un Patto per lo Sviluppo per gestire questa complicatissima fase del Paese, per favorire un’occupazione stabile e realizzare quelle infrastrutture energetiche e viabilistiche necessarie per garantire il futuro dell’Italia».

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