Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

IL CASO CON RISATA FINALE

Abbiati, ex campione di rugby, dato per morto: «Vi assicuro che sto benone»

Il 76enne: «Su FB è stata pubblicata una mia fotografia e lì hanno iniziato a lasciare commenti di commiato»

Dario Dolci

Email:

redazione@laprovinciacr.it

18 Novembre 2022 - 05:15

Il rugbista dato per morto ci scherza su: «Vi assicuro che sto benone»

Abbiati con il presidente del rugby di Crema Giuseppe Bonaldi

CAMISANO - Si dice che i rugbisti non muoiano mai. Al massimo, passano la palla. Ieri, sui social, si era sparsa la notizia che Ettore «cubo» Abbiati quella palla l’avesse passata. Ma per fortuna sua e di tutti gli amanti del rugby, non era vero.

Come ciò sia potuto accadere è lo stesso ex campione classe 1946 a raccontarlo: «Intanto, cominciamo col dire che sto benissimo e che non so esattamente come sia uscita la notizia della mia scomparsa. So che su Facebook è stata pubblicata una mia fotografia e lì hanno iniziato in tanti a lasciare commenti di commiato. Finché Apollonio Apollonio, mio ex compagno di squadra quando giocavo nel Brescia, ha corretto il tiro dicendo a tutti che non ero morto».

La tempestività del tam tam sui social ha impedito che la notizia finisse su qualche sito di informazione. «Un quotidiano bresciano stava già scrivendo il mio coccodrillo – commenta divertito Abbiati – quando Apollonio ha postato che stavo bene. Pensate che un mio amico di Milano ha telefonato in Comune a Camisano per chiedere se ero morto. Come si dice in questi casi, mi hanno allungato la vita».

A rassicurare tutti i rugbisti cremaschi è stato Giuseppe Bonaldi, presidente del Rugby Crema, la società fondata da Abbiati. Ha provato a chiamarlo nel primissimo pomeriggio e quando dall’altra parte Ettore ha risposto, ha tirato un sospiro di sollievo e si è fatto una risata con il suo vecchio maestro.

«Il Rugby Crema – ricorda Abbiati – è nato nel 1977, nel parcheggio allora non asfaltato della Buca, quando mi sono messo ad allenare gli studenti del liceo che volevano partecipare ai Giochi della gioventù. Mi fa piacere che la società ci sia ancora. Io ho smesso di allenare otto anni fa in Top Ten a Rovigo, ma se mi chiedono di andare a vedere qualche giocatore ci vado ancora».

Del Rugby Crema, Ettore «cubo» Abbiati è stato il primo allenatore, ma è stato soprattutto una leggenda del rugby nazionale.

Nato a Camisano il 27 giugno 1946, pilone (in squadra ce ne sono due che insieme al tallonatore compongono la prima linea del pacchetto di mischia) ha vestito la maglia prima del Brescia e poi del Cus Genova, vincendo uno scudetto.

Abbiati ha debuttato con la Nazionale azzurra il 3 novembre 1968 a Venezia contro la Germania Ovest superando i tedeschi per 22 a 14. Ha disputato con l’Italia 11 test match, l’ultimo il 15 maggio 1974 a Brescia superando la Selezione dei Leopards. Nel 1973 ha preso parte allo storico tour in Sudafrica, nella prima volta in cui la formazione italiana ha sostento una tournée tanto impegnativa (nove incontri in totale).

Nei mesi scorsi, in occasione dei 45 anni di attività del Rugby Crema, Abbiati è stato ospite del Panathlon, dove ha raccontato la sua carriera e la storia della società neroverde cremasca. «Ai genitori che ci portano i loro figli al campo — aveva affermato — noi diciamo che ci consegnano i loro bambini e noi restituiamo loro degli uomini».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400