L'ANALISI
31 Maggio 2021 - 06:46
CREMA - È chiamato il torrione del capo Foscolo, ma l’Ugo poeta non c’entra nulla. Il nome, infatti, compare nelle carte subito dopo il 1520, probabilmente a ricordo del rettorato di Andrea Foscolo in città. L’imponente opera difensiva facente parte delle mura venete (erette tra il 1488 e il 1509) si trova in via Stazione, dietro borgo San Pietro. Le sue attuali condizioni sono a dir poco precarie. Il torrione, oggi di proprietà privata, è stato avvolto in una sorta di rete plastificata di colore arancio, per metterlo in sicurezza, ma nemmeno poi tanto, considerato il rischio che alcuni mattoni si possano staccare dalla parte più alta e cadere al suolo. Incolumità di chi transita nei paraggi a parte, non è un bel vedere dal punto di vista estetico e non rappresenta certamente un tributo alla sua storia.
Poco meno di nove anni fa, un pezzo del torrione si era staccato, cadendo a terra, a causa appunto dello stato d’abbandono nel quale si trovava e ancora si trova. Il suo lato est, l’unico in cui i mattoni sono visibili, è stato sistemato alla bell’e meglio dai vicini qualche anno fa, per evitare crolli. Il resto, invece, è quasi completamente stato inghiottito da rampicanti e erbe infestanti. Già da decenni del torrione esiste solo il ricordo, certificato da un solitario cartello: Torrione Foscolo.
«Il Foscolo – afferma l’assessore ai Lavori pubblici Fabio Bergamaschi – è di proprietà privata. Come Comune abbiamo in previsione un progetto di recupero delle antiche mura venete, ma riguarda ovviamente la parte pubblica. Per questo lavoro siamo anche in contatto con la Regione per vedere di avere dei finanziamenti. Il ragionamento sull’acquisizione di porzioni private di mura, potrà essere fatto soltanto quando avremo recuperato il patrimonio che già ci appartiene».
Ragionamento condivisibile. Quest’anno, però, Crema partecipa alle celebrazioni di Venezia 1600 per ricordare l’anniversario dalla fondazione della città lagunare, sotto la cui Serenissima Repubblica la nostra città rimase per oltre tre secoli. Le mura venete, se restaurate, potrebbero arricchire il patrimonio storico di una località che a giusto titolo ha delle pretese turistiche.
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