L'ANALISI
Crema. La vincitrice di X-Factor 2012 ha alternato brani del suo disco a celebri cover
21 Maggio 2013 - 23:08
Agitata ed emozionata come fosse il suo primo concerto. Pardon: era il suo primo concerto. Già, perché Chiara Galiazzo, in arte semplicemente Chiara, di tournee vere e proprie non ne ha mai fatte. Potere dei talent show: dalla provincia alla tv, dalla tv a Sanremo, da Sanremo in vetta alle classifiche, e tutto senza passare dai palchi. Quelli arrivano dopo. Un dopo che è il presente della cantante padovana, al teatro San Domenico per la ‘data zero’ del suo primo tour ufficiale. Un concerto lungo – ventitré canzoni in scaletta – ed intenso, davanti ad una platea esaurita in ogni ordine di posto. Anche più, se possibile: dai magazzini del teatro sono comparse file di sedie di plastica, infilate in ogni metro di spazio disponibile per accontentare i tanti fans che si sono presentati al botteghino nonostante i biglietti fossero esauriti da settimane. Una ressa giustificata anche e proprio dal fatto che si trattava dell’esordio assoluto, dal vivo, per Chiara: non a caso le prime file pullulavano di discografici, produttori e autori. Tra questi anche Diego Mancino, una delle firme di ‘Un posto nel mondo’, l’album di esordio della cantante pubblicato a febbraio per Sony. Non solo le canzoni del disco, però, nel concerto: memore dei fasti di X-Factor, Chiara si è lanciata anche nell’interpretazione di alcuni successi nazionali ed internazionali, da ‘L’amore è tutto qui’ di Piero Ciampi ad ‘I want to hold your hand’ dei Beatles, da ‘The final contdown’ degli Europe a ‘Teardrop’ dei Massive Attack. Acclamata dai suoi fans – muniti di braccialetti fluorescenti e cartelli d’ogni sorta –, Chiara si è affidata alla sua naturale facilità di canto per vincere l’emozione della ‘prima’. Più difficile nasconderla nelle pause tra una canzone e l’altra, riempite dai sorrisi imbarazzati di lei – elegantissima in un abito da sera color porpora – e dagli applausi sempre generosi del pubblico. Il concerto ha accolto anche un momento più intimo a metà scaletta, con l’arrangiamento acustico di alcuni brani. Varianti interessanti anche per l’omaggio a Florence and the Machine, cantato a cappella, e per ‘Over the rainbow’ che ha visto Chiara accompagnarsi da sola con una chitarrina acustica. Si è anche dimenticata gli accordi per l’emozione, ma va bene così: la ‘prima’ è la ‘prima’.
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