L'ANALISI
29 Marzo 2021 - 07:13
CREMA (29 marzo 2021) - Sfratto rinviato in extremis. Da almeno due anni occupano una casa popolare del Comune, gestita da Aler, «senza essere legittimati da un provvedimento di assegnazione», si legge nella relazione degli incaricati dell’ente di piazza Duomo. In sostanza abitano in quell’appartamento, ma sono abusivi. Adesso, per una coppia di coniugi che vivono in centro città, si avvicina il momento di lasciare l’alloggio libero in modo che possa essere assegnato agli aventi diritto. Se non lo faranno in maniera autonoma, interverranno le forze dell’ordine, nella fattispecie gli agenti della polizia locale. A fermare tutto, prolungando di conseguenza i tempi per l’esecuzione dello sfratto per altri due mesi e mezzo, è però sopraggiunta una nota dell’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale. L’ente gestisce l’appartamento, insieme agli altri che si trovano del medesimo caseggiato popolare: è stato, infatti, richiesto da Aler un rinvio, considerata la segnalazione pervenuta da parte del Comune di Offanengo, in qualità di ente di residenza dei coniugi, in modo che l’uscita obbligata dall’abitazione avvenga in condizioni sanitarie di sicurezza, vista l’emergenza Covid 19 in corso. Il giorno del non ritorno, ovvero il termine perentorio per lasciare la casa, è stato così fissato dal Comune per il 15 giugno alle 8,30.
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