L'ANALISI
18 Marzo 2021 - 10:19
CREMA (18 marzo 2021) - Con una breve ma sentita cerimonia, il vescovo Daniele Gianotti e il sindaco Stefania Bonaldi hanno depositato una corona questa mattina al Famedio di Palazzo comunale, in occasione della Giornata Nazionale delle Vittime per Covid. Il sindaco Bonaldi ha poi pubblicato sul suo profilo Facebook un personale e toccante ricordo: "Oggi ricorre la prima giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia da coronavirus. Una data scelta perchè era il 18 marzo di un anno fa, quando i camion dell'esercito partirono dalla città di Bergamo carichi delle bare dei defunti per portarle a cremare in altre città e regioni per il loro numero abnorme. Ma anche per Crema questa data è scolpita nella storia, era il 18 marzo di un anno fa quando arrivò il 3' Reparto Sanità "Milano" dell'Esercito Italiano, perchè il nostro Ospedale era in grave affanno e l'Esercito si apprestava a montare, nei gioni successivi, un Ospedale da Campo. Un raggio di sole in un clima cupo e pesantissimo, ricordo esattamente i sentimenti di quei giorni, le paure, le preoccupazioni, i lutti e la disperazione con i quali eravamo costretti a convivere. Ricordo le liste lunghissime dei deceduti che la nostra Monica, all'ufficio cimiteri, non riusciva a far stare nella pagina giornaliera della agenda; ricordo le lettere che ho firmato di mio pugno rivolte a forni crematori fuori regione perchè si rendessero disponibili a cremare nostri defunti, ricordo quelle morti consumatesi nella solitudine e nell'angoscia dei familiari dei deceduti, nei cui animi sono rimaste voragini di nostalgia e di senso di privazione che è impossibile colmare. Ricordo infine il silenzio composto ma carico di commozione quando, in Piazza Duomo, insieme ai familiari delle vittime della prima ondata del Covid abbiamo deposto una lapide per conservarne la doverosa memoria. La lapide dove poco fa insieme al vescovo Daniele abbiamo ricordato tutte le vittime, anche quelle della seconda e della terza ondata, non meno importanti nè meno drammatiche nè meno dolorose e che egualmente ci suscitano sofferenza, commozione e vicinanza per le loro famiglie. Li ricordiamo tutti e tutte, come i caduti della nostra guerra, una guerra inedita, di fronte ad un nemico subdolo ed invisibile, ma contro il quale, rispetto ad un anno fa, ora disponiamo, grazie agli sforzi della scienza e della medicina in tutto il pianeta, di un'arma formidabile, che ci consentirà di sbaragliarlo, il vaccino; è solo questione di tempo e confidiamo che sia un tempo breve e sopportabile per ciascuno e ciascuna. Affrontiamolo insieme, come insieme siamo stati quest'ultimo anno".
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