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18 Marzo 2021 - 06:52
CREMA (18 marzo 2021) - Condannato in primo grado a sei anni di carcere per i palpeggiamenti a una studentessa delle medie, l’ex autista di scuolabus finito sotto processo, nel giudizio d’appello celebrato nei giorni scorsi a Brescia, ha ottenuto 12 mesi di sconto. Confermate invece le pene accessorie. E tra queste, il divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati da minori. Un aspetto, quest’ultimo, accolto con particolare soddisfazione dall’avvocato Debora Mossoni, attraverso la quale i famigliari della vittima si sono costituiti parte civile.
I fatti risalgono al 2016 e hanno avuto per teatro un paese della cintura cremasca. La ragazza, all’epoca, aveva 12 anni. Stando a quanto ricostruito nell’esposto-querela, presentato negli uffici del commissariato dai genitori, l’autista «intercettava» loro figlia per strada, quando il pulmino era vuoto, di solito il sabato mattina con i bambini delle elementari a casa. La 12enne non aveva mai raccontato nulla a mamma e papà. Ma la mattina del 14 dicembre 2016, si confidò con un’insegnante.
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