L'ANALISI
10 Marzo 2021 - 08:39
CREMA (10 marzo 2021) - Tre casi nell'ultima settimana, nove da novembre ad oggi: giovanissime studentesse finite in Pediatria dopo essersi inferte ferite o aver ingerito cocktail di farmaci. Salvatore Savasta, primario dell’unità operativa del Maggiore, lancia un grido d’allarme. «Abbiamo registrato un aumento di episodi di autolesionismo. Si fanno del male per lenire un dolore più profondo, sono tutte ragazzine nate tra il 2005 e il 2007, con un caso anche del 2008. Per alcune il successivo ricovero si è protratto per venti giorni o un mese, coinvolgendo ovviamente il servizio di neuropsichiatria infantile della nostra Asst».
I casi sono cominciati lo scorso autunno e negli ultimi tempi c’è stata un’escalation. Savasta si è confrontato con il direttore generale dell’Asst, Germano Pellegata, e con gli altri dirigenti dell’ospedale. «Abbiamo deciso, di comune accordo con la Neuropsichiatria infantile, di sensibilizzare l’opinione pubblica. Il problema è molto serio. Parlando con colleghi pediatri di altri ospedali, ho percepito identica preoccupazione per un incremento di questi casi negli ultimi mesi». Le cause sono molteplici: «Spesso sono ragazze che frequentano le superiori o le medie – continua il primario –. Nelle storie del loro vissuto ci sono retaggi legati al bullismo, probabilmente esacerbati dal lockdown. Alcune hanno alle spalle problemi anche legati al sovrappeso, al fatto di non accettarsi fisicamente. In alcuni casi c’è con disturbo depressivo dell’umore con idea suicidaria alla base dell’autolesionismo. Di solito ferirsi è il primo passo, poi c’è chi lo tenta realmente ad esempio ingerendo farmaci».
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