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CORONAVIRUS. ZONA ARANCIONE

Prime reazioni a Soncino: «Non capiamo ma ci adeguiamo»

Tra i residenti prevale lo scetticismo, però la stretta è rispettata. Negozi, locali e uffici postali potenziano le misure di sicurezza

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

25 Febbraio 2021 - 06:40

Prime reazioni a Soncino: «Non capiamo ma ci adeguiamo»

La piazza centrale di Soncino

SONCINO (25 febbraio 2021) - Oltre alla zona arancione rafforzata, i soncinesi con i bresciani, forse per storica vicinanza, condividono un tratto distintivo: la schiettezza. E la mantengono anche commentando la stretta imposta dalla Regione con l’obiettivo di contrastare l’incubo varianti: il «popolo del borgo» è, nella quasi totalità, scettico. O comunque mal sopporta la nuova misura di contenimento. Dai baristi che gridano «lasciateci lavorare» agli operatori della cultura che non possono nemmeno metter piede nei loro musei, passando per i pensionati furiosi per la mancanza di informazioni fino ai negozianti che si interrogano sul senso di un provvedimento per molti incomprensibile. Morale: Soncino dice convintamente «no» all’arancione ma si adegua.

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