L'ANALISI
12 Febbraio 2021 - 22:52
SPINO D'ADDA (12 febbraio 2021) - Con il voto unanime del consiglio comunale di questa sera, convocato in palestra e seguito da una ventina di spinesi, è stata ritirata la delibera della giunta Poli che candidava il paese ad ospitare un forno crematorio, da realizzare tra il cimitero e la Paullese raddoppiata, ad opera delle società partecipate Cogeme e Consorzio.IT. Si conclude così una vicenda cominciata a fine novembre, quando emerse la volontà dell’amministrazione di presentare la manifestazione d’interesse in Regione. Nell’immediato, si schierarono contro gli ambientalisti del paese. Poi la minoranza e altri gruppi politici e civici. Si arrivò alla nascita di un comitato «No al forno», in grado di raccogliere, tra online e cartacee, 2.300 firme contro. Nel frattempo, prima di Natale venne convocato il consiglio comunale aperto in palestra, una seduta infuocata. Pochi giorni dopo, il sindaco inviò la candidatura in Regione. Da gennaio però le carte in tavola hanno cominciato a cambiare, sino all’assemblea dei sindaci dell’Area omogenea cremasca, divisi proprio sulla richiesta da inviare al Comune, per chiedere di ritirare la candidatura. Nel frattempo Spino ha anche approvato una modifica al regolamento per le consultazioni popolari, che avrebbe dovuto permettere di convocare un referendum in primavera per chiedere ai residenti se avessero o meno voluto il tempio crematorio in paese.
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