L'ANALISI
01 Febbraio 2021 - 07:43
CREMA (1 febbraio 2021) - È destinato a rimanere senza un nome l’uomo, all’apparenza al di sopra di ogni sospetto, che quattro anni fa si presentò in un allevamento del Cremasco, in compagnia di un «amico», per acquistare due preziosi esemplari di pappagallo. E al momento del saldo, consegnò un circolare da 8 mila e 400 euro, vale a dire la cifra pattuita per telefono. Il problema? L’assegno, che stando a logo e codici era stato emesso da una Banca di credito lombarda, in realtà era un falso. Ben stampato, certo, ma di fatto carta straccia. E l’unico imputato per la vicenda, il 57enne bergamasco D. Z., la settimana scorsa è stato assolto dall’accusa di truffa. Perché non è stata raggiunta la prova che fosse lui l’effettivo protagonista del raggiro. Insomma, sul caso è calata la pietra tombale.
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