L'ANALISI
28 Gennaio 2021 - 07:27
CREMA (28 gennaio 2021) - «Per la sesta volta in due mesi abbiamo dovuto annullare l’allenamento, mandare a casa giocatori e staff tecnico, tra loro c’è anche chi si fa 100 chilometri tra andata e ritorno per venire a Crema: siamo stufi, non ne possiamo più di questi continui disservizi. Sia chiaro sin da subito, il Comune non ha colpe, attraverso l’ufficio sport, e in particolare Agostino Amato, funzionario competente e sempre disponibile, si fanno in quattro. Qui il problema è tutto in carico al gestore degli impianti di riscaldamento della palestra Braguti e del Palabertoni». Andrea Gardinali, presidente del Crema volley, società che milita nel campionato di serie B maschile, è un fiume in piena. L’altra sera, di fronte all’ennesimo black out dell’impianto di riscaldamento - nella struttura polivalente di via Treviglio c’erano 9 gradi centigradi - Gardinali ha così deciso di rendere pubblico il suo disagio, quello del resto dei dirigenti, ma soprattutto di staff tecnico e giocatori. «Non stiamo parlando di una squadra di amatori o ragazzini, che se anche saltano un allenamento non hanno grandi problemi. Siamo una realtà semi professionistica e i nostri giocatori ricevono un rimborso spese. Dietro una realtà simile ci sono investitori a cui dobbiamo rendere conto. Interrompere la preparazione in vista delle partite di campionato è un danno enorme per il futuro della nostra stagione. Restando solo al breve termine, significa dover riprogrammare una settimana di allenamenti, con il rischio di non essere pronti per le gare ufficiali».
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