L'ANALISI
23 Gennaio 2021 - 07:58
CREMA (23 gennaio 2021) - Aumentano del 10% i costi a carico dei cittadini cremaschi che usufruiscono dell’assistenza domiciliare (Sad): si tratta di prestazioni fornite da personale delle cooperative, selezionate da Comunità sociale cremasca per conto dei Comuni, che prevedono la pulizia della casa, l’aiuto alla persona fragile nell’igiene personale e altri servizi generici (sono dunque esclusi quelli infermieristici). Un primo incremento dei costi era già stato deciso nei mesi scorsi da Comunità sociale cremasca, l’azienda che ha in gestione il welfare del distretto (48 Comuni) e pianifica il regolamento di attuazione di questi servizi, che viene poi applicato, seppur con possibili modifiche, dai singoli enti del territorio. Negli ultimi tre anni il servizio di assistenza domiciliare ha registrato un aumento del 10% degli utenti. Si è saliti dai 272 del 2018 (un dato che comprende i residenti di tutti i 48 Comuni del distretto cremasco) sino ai 303 dell’ultimo anno.
L’ultima tranche dell’aumento dei costi a carico dei beneficiari è contenuta nel documento approvato dall’assemblea dei sindaci dell’autunno scorso: è stata inserita nel nuovo piano tariffario 2021, entrerà in vigore al primo di aprile e interessa oltre 300 cremaschi, in stragrande maggioranza anziani. I sad restano sempre gratuiti per coloro che non hanno reddito o comunque non superano i 3.000 euro annui: si applica dunque l’esenzione. Sono poi previste tre fasce di spesa a carico dei fruitori: la prima è quella per chi ha un importo socio economico equivalente (Isee) tra 3.001 e 6.000 euro annui, dunque un reddito molto basso. La seconda (intermedia) per chi si colloca tra i 6.000 e i 20.000 euro. Oltre questa cifra c’è la tariffa piena. In tutti i casi, l’ultima tranche dell’incremento, è di poco superiore al 5%, il che equivale a 10 centesimi in più di esborso orario per le persone in fascia bassa, 0,20 euro per la fascia intermedia e 80 centesimi per la terza categoria. Si paga fino a 16 euro l'ora. «Questi aumenti sono stati applicati come conseguenza dell’incremento del costo del servizio, dovuto al rinnovo del contratto che regolamenta le prestazioni garantite dalle cooperative» spiega il direttore di Comunità sociale Davide Vighi.
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