L'ANALISI
06 Gennaio 2021 - 08:21
CAPRALBA (6 gennaio 2021) - Sono stati tutti abbattuti ed inceneriti i quasi trentamila visoni del Mi.Fo., il più grande allevamento di visoni in Italia. Questo in seguito agli sviluppi degli ultimi mesi dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia. Alcuni casi di leggera positività erano infatti stati riscontrati in due visoni dell’allevamento capralbese nella scorsa estate e in un terzo alla fine ottobre (poi comunicato all’inizio di novembre) a fronte dei tamponi eseguiti dai tecnici dell’Istituto Zooprofilattico di Brescia di concerto con le autorità sanitarie provinciali.
Giovanni Boccù, titolare del Mi.Fo. assieme ai suoi famigliari, vorrebbe ripartire nel momento in cui le condizioni legate alla pandemia da Covid 19 e alle disposizioni di legge le permetteranno ma l’impresa appare non semplice. L’opera di abbattimento, affidata dall’Ats Valpadana ad una ditta del settore, è partita ad inizio dicembre per concludersi poco prima di Natale. «Tutti i visoni - spiega Boccù - sono stati abbattuti e le loro carcasse sono state incenerite, come ha disposto il ministero della Salute. Ora c’è da fare la stessa cosa con le deiezioni e la paglia mentre il mangime che era avanzato è già stato incenerito con le carcasse degli animali. Abbiamo presentato alle autorità l’elenco degli avanzi ed ora le autorità sanitarie mi dovranno dire cosa dobbiamo fare».
Sul fronte dei ristori il Mi.Fo. li dovrà ricevere ma ad oggi non ci sono né cifre né date di erogazione da parte del governo. I titolari del Mi.Fo. vorrebbero ripartire, ma per il momento è tutto fermo.
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