L'ANALISI
02 Gennaio 2021 - 09:00
SPINO D'ADDA (2 gennaio 2021) - Con il nuovo anno la raccolta firme online (su Charge.org) contro il forno crematorio ha sfondato quota 1.000 adesioni. Nel frattempo si è allargata anche quella cartacea. Altri negozianti hanno posizionato agli ingressi dei propri esercizi i fogli da compilare (lo possono fare solo i residenti a Spino) e il giorno di San Silvestro la minoranza di Progetto per Spino ha allestito un banchetto sotto i portici di via Ungaretti davanti alla farmacia di Paolo Riccaboni, capogruppo dell’opposizione: un centinaio le firme raccolte in meno di due ore. La petizione è promossa dagli ambientalisti guidati da Claudio Borodgna e Roberto Musumeci. «Viaggia a gonfie vele, ma Spino ha meno di 7.000 abitanti – commenta Bordogna –: credo dunque che la possibilità di raccogliere altre firme online sia destinata a diminuire, quindi dobbiamo dedicarci alla raccolta a quelle cartacee. Marzia Martellosio, l’estetista di via Martiri, ne ha già raccolte più di cento; anche il bar Tino di via Rosselli, il negozio Settepetali di via Martiri e la nuova lavanderia di viale Ungaretti hanno dato ha dato la propria disponibilità. Così ha fatto la farmacia Riccaboni. Naturalmente, chi ha già firmato online non deve più farlo su carta».
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