L'ANALISI
28 Dicembre 2020 - 07:40
CREMA (28 dicembre 2020) - L’appartamento e la cantina di Sabrina Beccalli sarebbero al centro di uno o due sconcertanti episodi, forse tentativi di intrusione. Il tutto getta un’ulteriore ombra sulla tragica fine della mamma 39enne, bruciata nella sua Fiat Panda nelle campagne di Vergonzana il giorno di Ferragosto, morte per la quale si trova in carcere il 45enne Alessandro Pasini, accusato di omicidio e distruzione di cadavere. Un episodio risalirebbe a diverse notti fa, segnalato da una vicina di casa dell’operaia cremasca. La donna avrebbe riferito di essere stata svegliata in piena notte da rumori provenienti dall’appartamento situato sopra il suo — che ovviamente doveva essere vuoto, in quanto posto sotto sequestro — e di aver poi notato persone scendere le scale della palazzina. A quanto pare, comunque, non sarebbe stata rilevata alcuna effrazione alla porta dell’abitazione, come se gli eventuali intrusi avessero a disposizione delle chiavi. La vicenda a quanto pare sarebbe stata riferita alle forze dell’ordine, che al riguardo dell’episodio specifico non confermano né danno particolari.
Sempre la vicina, ma questa volta pare la notte della vigilia di Natale, avrebbe rilevato la presenza di persone che si sarebbero introdotte nella palazzina.
Intanto gli inquirenti attendono l’esito della perizia sulle ossa rinvenute nella Panda bruciata, oltre al referto tossicologico commissionato dalla Procura e importante in relazione alla ricostruzione data da Pasini sulla notte a cavallo fra il 14 e il 15 agosto.
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