L'ANALISI
23 Dicembre 2020 - 08:03
Il primario Vincenzo Siliprandi
CREMA (23 dicembre 2020) - «Siamo a quota 718 parti, se tutto andrà come deve andare, penso potremo arrivare a 740 per fine anno: il calo rispetto al 2019 è evidente». Allarga idealmente le braccia Vincenzo Siliprandi, primario di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Maggiore. Un meno 130 nascite nel nosocomio cittadino – il calo sfiora il 15% – che riporta Crema ai livelli del 2017. Per fortuna non a quelli del 2018, quanto si toccò il minimo storico dell’ultimo decennio e oltre, con meno di 700 vagiti. Un reparto tutto nuovo, la rinnovata energia, unita a una riconosciuta professionalità, del personale infermieristico, ostetriche in testa, e dei medici, avevano portato all’exploit del 2019, in decisa controtendenza rispetto ad altri nosocomi della bassa Lombardia, Crema era tornata fare la voce grossa, attirando partorienti anche da territori limitrofi. Anche l’abituale calo demografico nazionale, e dunque anche regionale, sembrava non influire.
«Quest’anno sappiamo tutti com’è andata – prosegue il primario –: innanzitutto il numero di nascite in Italia è in picchiata con un meno 5%. Inutile evidenziare come possa aver influito la pandemia sulla voglia di fare figli in una simile situazione di incertezza».
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