L'ANALISI
19 Dicembre 2020 - 07:59
CREMA (19 dicembre 2020) - «I portali non rappresentano una scelta, ma la prescrizione della società di ingegneria che ha eseguito le verifiche sulla staticità del ponte», aveva assicurato a fine novembre l’assessore ai Lavori pubblici, Fabio Bergamaschi, senza nascondere l’unica «vera» soluzione: ossia il consolidamento della struttura. Una chiave di volta, per un nodo viabilistico primario come le arcate che scavalcano il Serio in via Cadorna, non esattamente dietro l’angolo, comunque. Anzi: previsioni alla mano, il cantiere che impegnerà tecnici e operai lungo i 90 metri della carreggiata, per circa un anno, non potrà prendere avvio prima dell’estate. Ottimisticamente a giugno, assicurano a taccuino chiuso i bene informati. E se l’obiettivo dell’amministrazione resta evitare la chiusura del collegamento tra piazzale delle Rimembranze e il quartiere di San Bernardino durante i lavori, anche su questo versante i punti interrogativi non mancano. Perché, sempre dai corridoi del palazzo di piazza Duomo, filtra un certo scetticismo sul fatto che l’operazione possa essere portata a termine, senza la necessità di blocchi almeno parziali alla circolazione.
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