L'ANALISI
02 Dicembre 2020 - 08:21
SPINO D'ADDA (2 dicembre 2020) - Una bocciatura senza appello, richiesta esplicita al sindaco di fare un passo indietro e non dare il via libera. Se così non sarà, la volontà di indire un referendum per lasciare che a decidere siano gli spinesi. La minoranza di «Progetto per Spino» scende in campo contro la prospettata realizzazione di un forno crematorio a fianco del cimitero, tra il camposanto e la Paullese raddoppiata: un impianto che verrebbe costruito dalle imprese a partecipazione pubblica Cogeme (bresciana) e Consorzio.It (Cremasca) con un costo stimato di 4 milioni di euro e la capacità di bruciare 2.400 salme l’anno. Circa 8 al giorno per 300 giornate lavorative. La Regione ha individuato Spino come zona ideale per questo impianto per diverse ragioni: le vie di comunicazione, la distanza dell’area del cimitero dal centro abitato (vanno garantiti i 200 metri dalle case), e l’assenza di altri forni nel raggio di 10 chilometri. Il più vicino è a Riolo (Lodi).
«Abbiamo raccolto le opinioni di molti cittadini, e la stragrande maggioranza è contraria. Noi siamo con loro. Chiediamo al sindaco Luigi Poli di tornare sui suoi passi e smetterla di sponsorizzare quest’opera. Se dovesse intestardirsi chiederemo la consultazione dei cittadini, un referendum popolare per impedire che ancora una volta pochi e oscuramente decidano per tutti».
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