L'ANALISI
27 Novembre 2020 - 07:24
PALAZZO PIGNANO (27 novembre 2020) - «Un recente politrauma con frattura mandibolare», su di un corpo già minato dalla malattia, aveva accertato l’autopsia. E il supplemento di perizia, richiesto due settimane fa dal pubblico ministero Milda Milli all’anatomopatologa Margherita Fornaciari, ha fugato ogni dubbio: «Vi è un nesso di causalità tra le lesioni più recenti e l’evento morte». Vale a dire, i calci sferrati dal marito, ora in carcere per omicidio, hanno ucciso Morena Designati, seppure il suo fisico fosse già compromesso da un’infezione in corso e sul corpo vennero riscontrati anche traumi più risalenti nel tempo. Il cadavere della casalinga di 49 anni fu scoperto la sera del 24 giugno nella villetta di Palazzo Pignano in cui abitava col figlio Andrea (nato nel 2008) e con il compagno di una vita, Eugenio Zanoncelli. L’operaio 56enne, incensurato, verrà arrestato l’indomani. E il responso del medico legale rappresenta lo spartiacque del suo destino giudiziario, che ora sembra propendere nettamente per l’accusa di omicidio (volontario o preterintenzionale), rispetto a alla più lieve ipotesi di maltrattamenti, sfociati poi nel decesso.
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