L'ANALISI
25 Novembre 2020 - 07:50
MADIGNANO (25 novembre 2020) - Era stato sequestrato in Niger, nella parrocchia di Bomoanga, quasi al confine con il Burkina Faso, il 17 settembre 2018 da un gruppo di terroristi jihadisti che avevano fatto irruzione in moto nella sua missione. A ottobre la liberazione, nel nord del Mali, dopo 752 giorni di prigionia. Ieri, padre Gigi Maccalli è stato ospite della trasmissione mattutina di Radio24 «Uno, nessuno 100Milan» condotta da Alessandro Milan e Riccardo Manera. Ha raccontato la sua terribile vicenda, partendo dal valore della libertà. «La si apprezza compiutamente quando si capisce di averla perduta, adesso questa parola ha uno spessore rispetto a come prima la utilizzavo nel mio vocabolario quotidiano. Significa potermi muovere, poter camminare, andare dove desidero, senza dover chiedere il permesso a un mujaheddin».
Il 60enne religioso madignanese fa parte della Società delle missioni africane. «La mia vocazione risale all’infanzia, bevuta con il latte materno, grazie ai nostri genitori. In famiglia siamo tutti persone di fede: anche mio fratello Walter è missionario. I momenti di debolezza ci sono stati, ma mai hanno scalfito la fede in Dio».
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