L'ANALISI
24 Novembre 2020 - 07:03
AGNADELLO (24 novembre 2020) - Scattarsi una foto con la scritta «Agnadello contro l’omotransfobia». Questa l’iniziativa che Federica Verduzzo ha deciso di lanciare per sostenere la legge contro l’omotransfobia in discussione al Parlamento ma soprattutto per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo delicato tema. Trentotto anni, nata e cresciuta a Melzo, di professione operaia, Federica è una donna «Lgbt», termine collettivo che identifica lesbiche, gay, bisessuali e transgender. Da dieci anni abita ad Agnadello e da quattro sta con Clara, la sua compagna, con cui cresce i suoi due figli di 14 ed 11 anni avuti dal suo ex marito. Una famiglia «Arcobaleno», felice come tante altre, che si è sentita chiamata in causa dalle parole che il parroco di Agnadello don Mario Martinengo aveva pronunciato dal pulpito lo scorso 18 ottobre durante l’omelia della messa domenicale delle 10,30 in chiesa parrocchiale, riprese da un settimanale locale: il sacerdote, nel contesto di un intervento sulla legge sull’omotransfobia pronunciò un’espressione che lui stesso avrebbe successivamente definito infelice, senza però fare retromarcia sulle sua convinzione che l’amore omosessuale sarebbe scorretto secondo la dottrina cristiana.
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