L'ANALISI
13 Novembre 2020 - 07:39
Don Mario Martinengo e Gabriele Piazzoni
AGNADELLO (13 novembre 2020) - «A volte non c’è consapevolezza della violenza che viene veicolata da certe frasi. Speriamo che questa vicenda faccia riflettere sull’uso di determinate espressioni». È un invito generale alla cautela, soprattutto da parte di chi riveste certi ruoli, quello che Gabriele Piazzoni, cremasco, segretario nazionale dell’Arcigay, rivolge nel suo intervento in merito alla questione relativa alle posizioni di don Mario Martinengo, parroco di Agnadello, sull’omosessualità. Una frase pronunciata dal sacerdote nativo di Parma nella sua omelia durante la messa delle 10.30 di domenica 18 ottobre, riferita a mo’ di battuta alla legge in discussione al parlamento sull’omotransfobia e la misoginia («Va a finire che chi dice che gli omosessuali sono malati viene messo in galera») ma detta nel contesto di un discorso più ampio, riportata da un settimanale locale con tanto di reazioni più o meno indignate, è stata ripresa dal programma televisivo di Barbara D’Urso Pomeriggio Cinque, in onda su Canale 5, che ad Agnadello ha inviato una troupe. Martedì pomeriggio, presentatosi al microfono della giornalista Cristina Battista in piazza Della Chiesa, Don Mario non si è sottratto al confronto con la D’Urso, finendo in diretta su una rete nazionale. In conclusione Piazzoni non intende alimentare polemiche: «Il fatto che don Mario, durante il collegamento con la D’Urso abbia usato l’espressione ora come ora fa già pensare. Forse anche lui si rende conto che c’è un’evoluzione in corso e che il pensiero comune non è più quello di qualche anno fa».
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