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PALAZZO PIGNANO

Omicidio, l'autopsia non dà la conferma

Vecchie lesioni sul corpo di Morena Designati, trovata morta il 24 giugno nella villa di Palazzo in cui abitava col marito, ora in carcere. La Procura dispone un supplemento d’accertamenti per capire se la morte sia stata effettivamente causata dalle botte di quella sera

Daniele Duchi

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29 Ottobre 2020 - 07:24

Omicidio, l'autopsia non dà la conferma

Eugenio Zanoncelli e la moglie Morena Designati

PALAZZO PIGNANO (29 ottobre 2020) - «È stato riscontrato un recente politrauma con frattura mandibolare, su un corpo già compromesso dalla malattia. E la relazione sugli esiti dell’autopsia, depositata mercoledì scorso, non ha stabilito univocamente la causa del decesso. Ragion per cui, la Procura ha disposto un’integrazione, per la quale ha concesso 15 giorni, così da appurare se sia stato quel traumatismo a originare il decesso». A rivelarlo è l’avvocato Alessandro Porchera, ossia quello che, nel linguaggio dei codici, viene definito il legale di parte offesa, nel caso specifico i parenti di Morena Dasignati. Il cadavere della casalinga, 49enne, venne scoperto la sera del 24 giugno nella villetta di Palazzo Pignano in cui abitava col figlio Andrea (nato nel 2008) e il marito di 56 anni, Eugenio Zanoncelli. L’operaio, incensurato, finirà in carcere l’indomani, a Cremona, con l’accusa di omicidio. E il responso del medico legale rappresenta la chiave del suo destino giudiziario. Ossia, se l’accusa resterà d’aver assassinato la compagna, rischiando quindi fino all’ergastolo; oppure l’imputazione assuma i contorni più sfumati dei maltrattamenti aggravati, con una pena massima di 15 anni.

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