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CREMOSANO

Omicidio Ogliari, un'impronta di donna la chiave del processo

A febbraio l’udienza decisiva in Cassazione dopo la condanna a 30 inflitta all’ex moglie e al compagno dalla Corte d’appello

Cinzia Franciò

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cfrancio@laprovinciacr.it

28 Ottobre 2020 - 08:00

Omicidio Ogliari, un'impronta di donna la chiave del processo

CREMOSANO (28 ottobre 2020) - «Chiediamo che la sentenza di condanna venga annullata, perché non ha tenuto conto delle indicazioni del precedente pronunciamento della Cassazione stessa. E in particolare, per quanto riguarda l’impronta di un piede scalzo, impressa nel sangue e fotografata sulla scena del delitto: la pianta è di un centimetro e mezzo più larga di quella della mia cliente... Di che prova stiamo parlando?». Ed è giusto su di un’orma femminile, quella a cui si riferisce l’avvocato Martino Boschiroli, che ruota il destino del processo per la morte di Angelo Ogliari. La data fissata per il verdetto degli ermellini romani è il 2 febbraio. E la Suprema corte, quel martedì, sarà chiamata a confermare o cancellare la sentenza che, l’8 febbraio del 2018, ha condannato a trent’anni di reclusione ciascuno l’ex moglie della vittima e il compagno. E quando verrà emesso il verdetto, saranno ormai trascorsi 13 anni e 62 giorni dal 31 ottobre del 2007, quando il cadavere del commerciante d’automobili 42enne venne trovato, con il cranio fracassato da un oggetto mai rinvenuto, nel garage della sua villa di via Mascagni, a Cremosano. 

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