L'ANALISI
21 Ottobre 2020 - 21:17
DOVERA (21 ottobre 2020) - Il corpo del 49enne operaio di Gioia Tauro, morto ieri dopo essere caduto in una vasca di biogas, è stato recuperato solo in serata. Ci sono volute 24 ore per svuotare l’enorme serbatoio. Al momento della tragedia, all’interno c’erano ancora due metri e mezzo di liquame. I vigili del fuoco di Crema e Lodi, ma anche i titolari dell’azienda agricola – che si trova lungo la provinciale per il capoluogo rivierasco – e i colleghi del 49enne sono rimasti sul posto per tutta la giornata. Con loro gli ispettori del lavoro dell’Azienda tutela della salute Val Padana. Da quanto emerso, l’uomo era salito sopra la vasca grazie a un cestello, sollevato da un braccio meccanico, montato su un camion parcheggiato sul retro della struttura. Forse a cedere è stata proprio la gru, oppure l’operaio non si era assicurato al telaio ed è scivolato o ancora potrebbe aver commesso un errore nel manovrare il cestello o aver avuto un malore. Il braccio della gru è finito contro il bordo della vasca. Il cestello è sceso di quota e il 49enne è finito nel liquame.
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