L'ANALISI
CREMA/MADIGNANO
09 Ottobre 2020 - 09:27
CREMONA (9 settembre 2020) - “Con gioia grandissima, al suono festoso delle campane della Cattedrale, della sua parrocchia di Madignano e di tante chiese delle diocesi di Crema, abbiamo accolto nella serata di giovedì 8 ottobre 2020 la notizia della liberazione, avvenuta in Mali, di padre Gigi Maccalli e di altri ostaggi che ne condividevano la prigionia: una prigionia durata, per lui, quasi venticinque mesi, da quel 17 settembre 2018 che ne ha visto il rapimento nella sua parrocchia di Bomoanga, in Niger. La gioia di tutta la Diocesi di Crema - scrive il vescovo Daniele Gianotti - si unisce a quella dei familiari di padre Gigi – e specialmente della sorella Clementina e dei fratelli Angelo e p. Walter –, dei confratelli missionari della Società delle Missioni Africane, della diocesi di Niamey, dai tanti amici che in questi lunghi mesi hanno condiviso l’apprensione, le speranze, la preghiera e l’attesa. Grazie a quanti hanno pregato e operato per questa liberazione! Stiamo vivendo l’Ottobre missionario: vorrei leggere in questa liberazione un segno di fiducia e di incoraggiamento per tutti quelli e quelle che testimoniano il Vangelo di Gesù nelle situazioni più esposte e difficili. La liberazione di padre Gigi rafforzi la nostra fiducia nella preghiera insistente e instancabile, che Gesù raccomanda proprio nel vangelo della Messa di oggi (cf. Lc 11,5-13); e aiuti tutti noi discepoli di Gesù a dare buona testimonianza di Lui, prima di tutto con la vita evangelica e con la stessa dedizione di padre Gigi nel riconoscere e far crescere nel mondo segni di risurrezione e di vita. Mi auguro che la liberazione di p. Gigi sia un segno promettente di speranza per quanti altri sono prigionieri per la loro fede e la loro lotta per la verità, la giustizia e la riconciliazione; e sia seme di pace e fiducia per il Niger da lui tanto amato, per il Sahel e per tutta l’Africa. Interceda per tutti il ‘nostro’ missionario martire, il beato Alfredo Cremonesi.”
"Terremo lo striscione "Liberate Padre Gigi", appeso al balcone della Torre Pretoria, nel mio ufficio - scrive il sindaco Stefania Bonaldi -, fino a quando padre Gigi non tornerà qui a casa sua, tra la sua gente, ma ora che lo sappiamo libero l'angoscia dei mesi scorsi si trasforma nella gioia dell’attesa, che vogliamo goderci con la stessa intensità con cui si aspetta un figlio carissimo che torna da un lungo viaggio. La notizia della liberazione ha raggiunto e travolto la città ieri sera dopo le 22, subito all'uscita delle prime agenzie, e la trepidazione iniziale, che ci aveva accompagnato in questi mesi insieme ad una speranza incrollabile, si è poi trasformata in entusiasmo e partecipazione spontanea. Ci sono episodi che non si dimenticano, che rimangono scolpiti nella storia di una comunità per generazioni, il suono delle campane della Cattedrale, ieri sera dopo le 23, sarà per i cremaschi uno di questi, mai come questa volta un simbolo religioso si è allargato a tutti senza distinzione, mai le campane avevano unito una comunità, come nell’occasione dell’annuncio della liberazione di padre Gigi, testimone di una religione fatta di carità, di compassione, di accoglienza. Avevamo bisogno tutti di questa buona novella, laici e credenti di ogni fede, proprio questo era il momento giusto, perché usciamo da vicissitudini sanitarie durissime, perché il nostro territorio ha sofferto vicende drammatiche, perché tutto il mondo necessita di buona religione, lontana dalle rappresentazioni avvilenti o violente che talvolta dividono le comunità. Padre Gigi è il regalo che “muta il lamento in danza”, affratellandoci e ricordandoci che l’unico modo per spendere la propria vita è metterla a disposizione del prossimo, ognuno con le sue possibilità.
Chi viola questo patto naturale dell’umanità riporta il mondo ai suoi albori, ai momenti oscuri, quando l’individualismo e la sopraffazione erano l’unico linguaggio ammesso. Grazie a padre Gigi, grazie a chi sente la responsabilità di sostenere la sua lezione ovunque si trovi impegnato, nella famiglia, nella comunità, nel mondo".
“La notizia della liberazione di Padre Pierluigi Maccalli, e di altri ostaggi, mi riempie di gioia, dopo anni di attesa di un dramma che pareva non avere mai fine – ha precisato il presidente della Provincia di Cremona, Paolo Mirko Signoroni –. Lo stesso Consiglio Provinciale due anni fa, accogliendo le istanze di diversi Sindaci, con il mio predecessore, Davide Viola, avevano formulato e approvato un atto che conteneva un appello verso le istituzioni sovraordinate per la liberazione di padre Maccalli. Oggi possiamo dire la parola fine a questa drammatica vicenda e ci auguriamo tutti di poterlo incontrare quanto prima. Infine, mi unisco ai ringraziamenti agli apparti dello Stato, che hanno reso possibile la liberazione, tra cui il personale dell’Aise, l’Autorità giudiziaria italiana, il Ministero degli Affari Esteri con l’Unità di Crisi della Farnesina”.
«Siamo felicissimi della notizia di Padre Gigi». Ai microfoni di 'Moka', Radio 1 Rai, Padre Antonio Porcellato, Superiore Generale della Società delle Missioni Africane (SMA) di cui fa parte Padre Luigi Maccalli, racconta la gioia nell’aver appreso la notizia della liberazione del loro missionario. «Ieri sera verso le 22:30 - ha raccontato Padre Porcellato - siamo scesi tutti per brindare insieme e stare insieme. Ringraziamo tantissime persone che hanno pregato dappertutto, un grazie particolare all’Unità di crisi del Ministero degli Affari Esteri che in questi due anni ci ha sostenuti, soprattutto ha sostenuto la famiglia, e che ha operato con intelligenza ed efficacia per questa liberazione».
“Ho appreso con grande gioia la notizia della liberazione di Padre Pierluigi Maccalli, originario di Crema, missionario della Società delle missioni africane rapito nel settembre 2018 in Niger. Il suo rapimento da organizzazioni jihadiste aveva destato molta preoccupazione in tutto il Paese e anche nella nostra comunità, da cui proviene Padre Maccalli; recentemente, avevo anche presentato un'interrogazione al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale per avere informazioni e aggiornamenti. Nelle ultime ore, la bella notizia della sua liberazione: grazie all’intelligence e a chi ha agito per ottenere questo importante risultato”. Così Simone Bossi, senatore cremonese della Lega.
"Una splendida notizia che ci riempie di gioia”. Esclama la deputata cremasca della Lega, Claudia Gobbato, in merito alla liberazione di Padre Gigi Maccalli dopo due anni di prigionia. “Sin dall’inizio di questa delicata situazione ho sentito la necessità, da Cremasca e da rappresentante delle Istituzioni, di fare concretamente la mia parte e insieme ai colleghi onorevoli Eugenio Zoffili e Paolo Formentini, avevo presentato un’interrogazione all’allora Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Enzo Moavero Milanesi, per venire a conoscenza su come stesse agendo il Ministero”. “Ho continuato a seguire costantemente la questione – ha detto ancora l’onorevole – nel rispetto e nel silenzio dovuto e necessario quando si affrontano problematiche così importanti e soprattutto ho sperato, come tutti, che quanto prima potesse arrivare la bellissima notizia”. “Ringrazio tutte le autorità che con grande professionalità hanno ottenuto un risultato straordinario”.
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