L'ANALISI
06 Ottobre 2020 - 19:36
CREMA (6 ottobre 2020) - Si chiama ‘Farfalla’. È il centro massaggi orientale in via Stazione, civico 64: l’ingresso, le scale che portano su al piano ammezzato, la hall, le stanze con i lettini. Che cosa sia accaduto all’interno della ‘Farfalla’, nella tarda serata del 20 febbraio di un anno fa, per ora lo raccontano le carte del processo che vede un 22enne, piacentino di nascita, residente a Crema, imputato di violenza sessuale, lesioni e danneggiamento. E' accusato di aver allungato le mani e aggredito una delle due massaggiatrici cinesi con la quale «voleva fare sesso», di avere aggredito l’altra, incinta, sferrandole un calcio alla pancia, e di aver danneggiato l’ingresso. Lo raccontano le carte, perché i protagonisti della notte turbolenta oggi non erano in aula.
Non si sono presentate le due massaggiatrici che un anno fa hanno querelato il giovane. Non si sa dove siano finite. Le ricerche sin qui fatte non hanno dato risultati. Ma poiché «le ricerche non appaiono sufficienti», i giudici hanno disposto che la polizia giudiziaria ci provi ancora a cercarle, in via Stazione, dove ad entrambe era già stato notificato il decreto che dispone il giudizio. Ma anche a Rovereto, in Trentino, o a Vicenza, in Veneto, dove potrebbe risiedere la massaggiatrice vittima della presunta violenza. Infine, «la richiesta al Consolato riguardo la presenza delle due straniere in Italia».
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