L'ANALISI
13 Agosto 2020 - 07:45
CREMA (13 agosto 2020) - Credevano che la beffa peggiore fosse storia di un anno fa, quando a sparire era stato addirittura il materasso del parente, che dormiva nei capannoni proprio per evitare altri furti. Ma saccheggiato tutto il possibile, i razziatori dell’ex tripperia di via Enrico Martini si sono portati via persino un pezzo di cancellata. «Entrano in continuazione, non c’è niente da fare...», ammette sconsolato l’avvocato Martino Boschiroli, che di quell’area è contitolare con la famiglia. «Negli ultimi dieci anni, i furti non li contiamo nemmeno più», aveva detto nell’agosto del 2019. E a distanza di 12 mesi, ribadisce: «Stando alla perizia commissionata a un tecnico, i danni ammontano a oltre mezzo milione di euro. Ma a questo punto andrà aggiornata». Perchè tra quei capannoni le incursioni proseguono senza sosta: «Hanno rubato cavi elettrici, pompe idrauliche, senza contare i vandalismi...», elenca il legale. Del resto, a mancare all’appello nello stabilimento dismesso del quartiere di San Bernardino, in passato, sono stati addirittura i gradini in marmo. Boschiroli è discendente di coloro che hanno gestito lo storico impianto, che ha interrotto la produzione nel Duemila e 13 anni più tardi ha smesso di essere utilizzato anche come magazzino per i prodotti.
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