L'ANALISI
12 Agosto 2020 - 07:57
CREMA (12 agosto 2020) - La pista più accreditata resta il suicidio, sebbene la Procura della Repubblica di Cremona intenda spazzare via ogni dubbio. Tanto, da disporre che ad analizzare il coltello artigianale, i cui fendenti hanno ucciso una 55enne di origine bresciana nell’edificio abbandonato dell’ex acciaieria Ferriera, siano gli esperti in investigazioni scientifiche della polizia di Milano. E ciò, vista la quantità di sangue sparso sulla scena del ritrovamento e il fatto che la lama ne fosse completamente intrisa. Gli inquirenti ipotizzano che appartenga unicamente alla vittima, ma se così non fosse (e solo gli accertamenti potranno appurarlo) il quadro dell’inchiesta potrebbe mutare radicalmente. Nel frattempo, i poliziotti del commissariato stanno ascoltando uno dopo l’altro i frequentatori abituali, ovviamente abusivi, dell’area un tempo occupata dal complesso industriale. E ciò, per verificare da quanto tempo la donna, il cui cadavere è stato scoperto dieci giorni fa, avesse trovato rifugio in quello stabile a due passi dalla stazione ferroviaria. Anche perché, stando ai primi riscontri, la sua non sarebbe stata una presenza costante tra le palazzine e capannoni, stretti tra via Gaeta e il viale di Santa Maria.
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