L'ANALISI
02 Agosto 2020 - 08:42
RIVOLTA D'ADDA (2 agosto 2020) - «Non toccate il nostro ospedale. E se proprio qualcuno dovrà metterci mano, che il Santa Marta rimanga una struttura di qualità per il territorio di cui è punto di riferimento con tutti i suoi servizi». Questo lo spirito dell’ordine del giorno sul presidio di viale Monte Grappa presentato dal gruppo di minoranza di centrodestra «Noi per Rivolta» che il consiglio comunale ha approvato all’unanimità impegnando la giunta a vigilare sulle decisioni che nel prossimo futuro, dall’alto, riguarderanno il Santa Marta. Il documento presentato da Noi per Rivolta fa riferimento ad alcune notizie di stampa locale circa un progetto di riorganizzazione ed ampliamento dei servizi socio-sanitari nel territorio di Crema e del Cremasco che interesserebbe anche l’ospedale rivoltano, polo riabilitativo di riferimento (per pneumologia, cardiologia, neuromotoria e dipendenze) non solo per l’ospedale maggiore di Crema ma anche per diversi altri ospedali del territorio circostante. Per il Santa Marta si parla di una trasformazione in ospedale per pazienti sub-acuti oppure in un Presst, acronimo di Presidio Socio Sanitario Territoriale, una struttura di assistenza intermedia fra medicina di base ed ospedale per acuti.
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